“Auschwitz”: lo spettacolo che sta coinvolgendo le scuole si apre alla comunità

“Auschwitz”: lo spettacolo che sta coinvolgendo le scuole si apre alla comunità

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“Il lavoro rende liberi”: era la scritta che accoglieva i deportati all’ingresso di Auschwitz. Questo week-end, il cancello che accoglie centinaia di ragazzi delle scuole medie di Fucecchio e dei comuni limitrofi fino a Pistoia all’Auditorium “La Tinaia”, porta la stessa scritta. Oggi, il lager è qui, il passato bussa alla nostra porta e abbiamo il dovere di ascoltarlo e di essere testimoni.

Da quindici anni, lo spettacolo Auschwitz di Firenza Guidi, realizzato dalla compagnia permanente di Elan Frantoio, ha toccato ed emozionato migliaia di studenti e di adulti. Varcando la soglia del campo di concentramento, non si è più né uomini né donne, si perde la propria identità e al suo posto c’è solo un numero; giunge il momento della spogliazione e della rasatura, la dignità viene strappata via, si indossano uniformi e si diventa oggetti fra gli oggetti; ci si aggira in un’epoca fuori dal tempo, circondati da pile di vestiti, scarpe e montagne di oggetti che un tempo appartenevano a qualcuno. Si avanza seguendo il ritmo della marcia, si percepisce il lavoro forzato, massacrante e al freddo per ore, senza un fine, corpi esausti segnati da torture sotto le quali è facile cedere. Il male è una mente lucida e dettagliata, niente è lasciato al caso.

Si parla di “la macchina”, un meccanismo di rigore matematico, sempre in movimento, che calcola tutto: un ingranaggio perfetto con i ritmi di una fabbrica, perché l’Olocausto è l’applicazione quotidiana di gesti semplici e monotoni.

“Si nota un cambiamento nei giovani spettatori – afferma la regista – come se entrassero ragazzini e uscissero con una sorta di maturità: piccoli segni, nel modo di parlare, nell’attenzione, nel silenzio, negli occhi lucidi anche dei ragazzi più scettici, come se qualcosa fosse stato assorbito nella pelle per poi essere metabolizzato nel tempo. La performance ha una responsabilità, si sporca le mani e cerca di creare un dialogo. E le reazioni dei ragazzi sono un dono che torna indietro agli attori”.

A guidare questo percorso di terrificante disumanizzazione, c’è la voce. C’è quella distaccata della guida, perché in primo luogo è fondamentale capire e conoscere con la mente. C’è quella flebile e spezzata di uomini e donne che hanno vissuto l’orrore, perché in secondo luogo è necessario capire con i sensi. E infine, c’è la voce corale, imponente, di milioni di vittime che rivendicano il ricordo, perché davanti allo sterminio la nostra mente deve restare vigile e presente.

Il cast dello spettacolo: Laura Bencini, Iolanda Del Vecchio, Francesca Germanà, Firenza Guidi, Valerio Iannicello, Emilia Menichetti, Andrea Miluccio, Lorenzo Monti, Riccardo Saggese, Sara Toti.
Scrittura Scenica, Ideazione e Regia: Firenza Guidi.
Luci: Pino Lo Biondo
Sound Mise en Place: Diego Ruschena.
Costumi: Firenza Guidi.
Documentazione Fotografica: Daniele Milano;
Documentazione Video: Diego Ruschena.
Carpenteria Scenica: Luca Bozzi, Massimo Canneti
Accoglienza: Andrea Miluccio e Riccardo Saggese.
L’ingresso allo spettacolo è tramite un contributo associativo di €7.
Info e prenotazioni: info@elanfrantoio.org

Fonte: Ufficio Stampa

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