Rapporto Irpet: Giani dichiara “L’economia toscana resiste nonostante la congiuntura internazionale”

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L’economia toscana si mantiene robusta nonostante i segnali poco positivi dall’estero. Segnali incoraggianti provengono dall’occupazione in crescita, dalla stabilità delle esportazioni nei settori di punta, dall’andamento del turismo e dall’interesse degli investitori per la Toscana. Tuttavia, ci sono difficoltà nel settore della moda e una diminuzione della produzione industriale in alcune aree. Il presidente Eugenio Giani ha fornito un riassunto dei dati nel Rapporto presentato oggi pomeriggio.

“Purtroppo – ha dichiarato – l’attuale congiuntura internazionale ha un impatto negativo soprattutto sulla manifattura, con la moda particolarmente colpita. Tuttavia, ci sono anche fattori positivi. Il dato sull’occupazione, nonostante il rallentamento economico, dimostra che la regione riesce ancora a mantenere elevati livelli occupazionali in crescita. Inoltre, vorrei mettere in evidenza settori strategici, anche nella manifattura, come la farmaceutica, la nautica e l’agroalimentare, che hanno un’importante incidenza sulle esportazioni. Infine, il turismo continua a dare un grande contributo al Pil regionale. È importante notare l’interesse che la Toscana suscita tra gli investitori esteri, come emerso nell’incontro recente organizzato da Invest in Tuscany.”

Se da un lato la congiuntura internazionale sfavorevole frena ambizioni e aspirazioni, i dati indicano un’economia toscana solida e stabile. “Sicuramente – ha aggiunto Giani – rispetto a ciò che ci si aspettava, il quadro è molto confortante. Il sostegno pubblico, tramite le risorse del PNRR e i fondi strutturali europei, gioca un ruolo fondamentale. Anche il settore della sanità e del welfare è cruciale. Per il primo aspetto, la Toscana destina 330 milioni in più rispetto alla quota nazionale, traducendosi in migliori servizi per i cittadini. Per quanto riguarda il welfare, un’importante iniziativa riguarda gli asili nido, dove il prossimo anno la soglia Isee per la gratuità passerà da 35 a 40 mila euro. Vi è anche la misura per libri gratuiti per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro per la scuola dell’obbligo. Tutto ciò supporta la stabilità del sistema. Ora avvieremo un dialogo con tutte le categorie economiche e sociali per esplorare contributi e prospettive future.”

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