La modernizzazione o la sostituzione dei treni, l’applicazione di sanzioni per i disservizi da redistribuire ai pendolari, riduzioni o sospensione dei costi di abbonamento fino al ripristino di un servizio adeguato, un nuovo orario con un numero maggiore di corse, sia diurne che notturne, e “veloci”.
Queste sono alcune delle proposte incluse nel “Manifesto per la Faentina” presentato dai manifestanti, organizzato dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello e dal Comitato Pendolari “Mugello attaccati al treno”, durante l’evento che si è svolto questa mattina a Borgo San Lorenzo. L’iniziativa è un’opposizione ai disservizi e un appello per il futuro della tratta ferroviaria che connette Firenze a Faenza, utilizzata quotidianamente da migliaia di pendolari per andare al lavoro o a scuola.
All’evento hanno partecipato sindaci e cittadini delle zone collegate alla Faentina, inclusi Mugello e valle del Lamone, così come alcuni comuni della Valdisieve.
Il Manifesto ha ricevuto il supporto dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, del Comitato Pendolari “Mugello attaccati al treno” e dei comuni toscani di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Fiesole, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio, insieme ai comuni romagnoli di Brisighella e Faenza, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, da Legambiente, Cna, Confcommercio e Confesercenti, dalla Consulta dei Giovani – Marradi, dai ragazzi di Brisi, dal Comitato Pendolari resistenti “Valdisieve” e dal Comitato “Giù le mani dal treno” Val Lamone.
I firmatari chiedono alle Regioni coinvolte, Toscana ed Emilia Romagna, di aderire al manifesto.
“L’adesione al Manifesto – afferma il documento – dovrà generare un confronto tra Città Metropolitana di Firenze, Provincia di Ravenna e gestori del Trasporto Pubblico Locale, per concordare e firmare un piano d’azione per gli interventi necessari (come parcheggi scambiatori, sistemi di agevolazione tariffaria per utenti lontani…) volti a offrire un’alternativa sostenibile all’auto privata, in considerazione dei target di riduzione delle emissioni (inquinanti e climalteranti) che gli attuali programmi comunitari e nazionali richiedono”.
Ecco le 14 richieste contenute nel Manifesto per la Faentina:
1) Impegno a fornire entro il 15 marzo il cronoprogramma definitivo sulla sostituzione dei treni, che deve prevedere la quasi totale sostituzione entro il 2025 e la modernizzazione di quelli rimanenti;
2) Impegno da parte della Regione ad applicare le sanzioni previste dal contratto di servizio, quando necessarie, per redistribuirle ogni sei mesi ai pendolari che utilizzano la tratta;
3) Creazione di un tavolo permanente sulla Faentina con la partecipazione delle Amministrazioni Comunali, Associazioni di categoria, Sindacati e Comitati Pendolari di entrambe le Regioni;
4) Incremento delle corse sui binari diversi dal 17 e 18 della stazione di Santa Maria Novella e costruzione di infrastrutture per facilitare il movimento dai binari 17 e 18;
5) Monitoraggio degli interventi e cronoprogramma rapido per gli investimenti previsti nel dicembre 2017, di cui gran parte rimane disattesa;
6) Creazione di nuclei di manutenzione sulla linea Faentina, sia a Marradi che a Borgo San Lorenzo, per interventi di manutenzione ordinaria h24;
7) Meccanismi di sconti o sospensione dei costi di abbonamento per i pendolari fino al ripristino di un servizio accettabile sulla linea Faentina, in relazione ai tassi di ritardo e soppressione corse;
8) Introduzione di autobus sostitutivi dedicati alle scuole nella tratta Marradi – Faenza, considerata la complessità nella gestione odierna;
9) Designazione di un responsabile per la gestione degli autobus sostitutivi, attivo al momento dell’attivazione dell’allerta SANF e in contatto con le Amministrazioni comunali;
10) Cronoprogramma dettagliato e completo degli interventi sulle frane nella tratta Marradi-Faenza, causate dall’alluvione di maggio 2023, con chiarezza sui lavori prioritari da eseguire per ridurre i rallentamenti nella tratta;
11) Redazione di un nuovo Memorando, con un numero maggiore di corse sia diurne che notturne;
12) Maggiori servizi e integrazione del Tper Emilia Romagna per il territorio della Valle del Lamone, oltre il confine regionale;
13) Esplorazione di nuove strategie per corse “veloci” che riducano i tempi di viaggio dalle stazioni principali, cominciando dalla reintroduzione del secondo binario nelle stazioni da cui è stato rimosso, valutando l’efficacia dei sistemi di segnalamento e ottimizzando l’integrazione ferro/gomma;
14) Modifica del contratto di servizio o formalizzazione di un addendum che renda obbligatorio un confronto diretto per Trenitalia con le comunità locali almeno una volta all’anno.