Nel caso del processo Keu, si sono dichiarati responsabili civili all’udienza preliminare il Comune di Santa Croce sull’Arno, le aziende Chimet e Tca, il Consorzio Aquarno, la Regione Toscana, Arpat, il Consorzio depuratore di Santa Croce sull’Arno e l’Associazione conciatori.
L’inchiesta riguardante il presunto smaltimento illecito dei fanghi conciari, che sarebbero stati gestiti da aziende collegate a famiglie mafiose e utilizzati in alcuni cantieri edili al centro delle indagini, è emersa già quattro anni fa, nel 2021. Per quanto concerne il Comune di Santa Croce, la decisione di non autorizzare la costituzione come parte civile nel processo era stata presa dalla precedente amministrazione e successivamente confermata da quella attuale. Gli enti, chiamati in causa da circa sessanta soggetti già riconosciuti come parte civile, saranno chiamati a risarcire i danni insieme agli imputati in caso di condanna, ma hanno richiesto di essere esclusi dal procedimento e sollevato delle eccezioni. La decisione del gup è attesa per la prossima udienza del 14 marzo.
Tra i reati contestati dalla procura di Firenze nell’inchiesta coordinata dalla procura antimafia di Firenze, che ha portato al rinvio a giudizio di 24 persone e 6 aziende, figurano inquinamento ambientale, traffico di rifiuti pericolosi e associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa. Riguardo al reato di abuso d’ufficio, si attende il pronunciamento della Corte costituzionale dopo la sua abrogazione.