Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio, un litigio tra due ragazze di 16 anni di origine magrebina è sfociato in un accoltellamento nel centro di Poggibonsi. Una delle ragazze ha colpito l’altra al polpaccio con un coltello prima di darsi alla fuga. La giovane ferita è stata trasportata al Pronto Soccorso di Campostaggia, ma le sue condizioni non sembrano gravi.
L’evento ha generato preoccupazione sia tra i cittadini che tra le istituzioni. La sindaca, Susanna Cenni, ha dichiarato: “quanto accaduto richiede la massima attenzione da parte di tutti, soprattutto poiché coinvolge giovani, in questo caso due ragazze, che dovrebbero avere davanti sogni e opportunità, non esperienze di violenza.”
Le indagini sono già in corso da parte della Polizia di Poggibonsi, intervenuta dopo che alcuni passanti hanno subito allertato le forze dell’ordine e il 118. “Voglio esprimere la mia gratitudine alle Forze dell’Ordine che si occupano della sicurezza pubblica, per il loro immediato intervento e per la continua collaborazione di cui beneficiamo quotidianamente,” ha affermato la sindaca. L’amministrazione comunale sta potenziando l’organico della Polizia Municipale per garantire una maggiore presenza nel centro. Allo stesso tempo, speriamo che si attui l’investimento della Polizia di Stato per riportare il commissariato nel cuore della città.”
Secondo l’amministrazione, la questione della sicurezza non può limitarsi solo a controllo e repressione, ma deve essere affrontata con una visione più globale. “È anche una questione di comunità, di crescita e di responsabilità condivisa. Dobbiamo essere in grado di interpretare e gestire i cambiamenti sociali per combattere la disgregazione e promuovere la coesione,” ha messo in evidenza la sindaca. “È necessario un impegno concreto per rendere Poggibonsi una città sempre più viva e vissuta, anche grazie al prezioso contributo delle associazioni e delle attività commerciali che ogni giorno lavorano per rendere il nostro centro attrattivo, vitale e bello.”
La sindaca conclude evidenziando l’importanza di riflettere su come rafforzare i percorsi educativi e migliorare le strategie di prevenzione e inclusione sociale. “La nostra città ha già un’esperienza consolidata in questo senso, grazie alle scuole, alle numerose realtà associative e a progetti come l’educativa di strada. Questo impegno deve coinvolgere sempre di più tutte le componenti: scuole, famiglie, associazioni, cittadini, affinché ci si possa occupare delle criticità e operare per risolverle, per prevenire episodi come quello accaduto, così che anche i luoghi più problematici rimangano spazi da vivere pienamente, grazie alle competenze adeguate e all’impegno dell’intera comunità.”