Sgombero Leoncavallo, CSA Intifada: "Lasciate in pace i Centri Sociali Autogestiti"

Nuovo La Perla, Csa Intifada: “Operazione imposta dall’alto”

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Dal Csa Intifada, il rinomato centro sociale di Ponte a Elsa, giunge una critica sulla gestione de La Perla. Un’operazione che, come spiegano, “lascia l’amaro in bocca” per le modalità e le decisioni adottate dall’amministrazione:

Ogni volta che un cinema riapre, è sempre una buona notizia. Lo è ancor di più in una città come Empoli, che non ha mai brillato per una politica culturale giovanile di un certo livello. Per questo motivo, 37 anni fa, abbiamo occupato lo stabile a Ponte a Elsa dando vita al centro sociale autogestito Intifada, portando qui la cultura alternativa dei centri sociali e tutto ciò che ne è seguito. Questo è il motivo per cui la vicenda de La Perla ci lascia un po’ l’amaro in bocca. In particolare per come è stata gestita.

Riteniamo che gran parte del mondo associativo empolese si sia interrogato se fosse davvero necessario affidare la gestione del cinema a un’associazione esterna al territorio, peraltro con un costo significativo che si aggira attorno ai 200.000 euro. Per essere chiari: come Csa Intifada, con un contratto stracciato dall’amministrazione Barnini/Renzi al momento del suo insediamento e, di fatto, in occupazione ancora oggi, non avevamo nessuna aspettativa né interesse a gestire il cinema. E, sì, in questi anni ci è anche venuto in mente di occupare La Perla.

La nostra storia, nel 2025, compirà 37 anni di occupazione e autogestione. Il nostro linguaggio è differente: affondato nella solidarietà, nelle campagne informative, nelle pratiche quotidiane, nell’azione diretta e nell’autogestione. Non partecipiamo a bandi di gara. E ci convince poco anche il tentativo della società che gestirà il cinema di simulare una gestione orizzontale, “dal basso”, quando è evidente che si tratta di un’operazione calata dall’alto. Una sorta di versione edulcorata dell’occupazione.

Fonte notizia

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