“Trasformeremo in modo positivo questo evento sfavorevole, impegnandoci immediatamente nella costruzione del pontile, così significativo per la città di Massa. La Regione sarà al fianco del Comune e della Prefettura per portare avanti i lavori, poiché il ripristino dei luoghi è una necessità fondamentale per il futuro”. Queste sono le prime parole del presidente Eugenio Giani, tornato da Massa dopo un lungo sopralluogo insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni, al prefetto, ad Arpat e a tutti i soggetti coinvolti, nel luogo dove il 28 gennaio la nave cargo Guang Rong, registrata a Cipro, si è scontrata con la banchina del pontile di Marina di Massa a causa delle avverse condizioni meteo-marine.
Giani ha ulteriormente chiarito la situazione: “Già nella giornata di oggi – afferma Giani – sono state installate le panne per delimitare la possibile fuoriuscita e garantire la sicurezza; domattina saranno potenziate con una seconda circonferenza di panne. Attualmente, tutto fa pensare che non ci siano fuoriuscite, poiché le cisterne non sono state danneggiate dall’urto; dopo la rimozione del gasolio dalle cisterne, la nave sarà più leggera e potenzialmente pronta per essere rimossa”.
Le dichiarazioni di Giani seguono dopo che Arpat ha effettuato campionamenti nell’area. Secondo l’agenzia ambientale, “al momento attuale, non ci sono segnalazioni di rilasci significativi di sostanze inquinanti dalla nave nell’area interessata”. L’assessora Monni ha fatto sapere che “i soggetti incaricati dall’armatore stanno posizionando due tipi di panne: quella più vicina alla nave, capace di contenere eventuali carburanti rilasciati, e una più esterna”, che “ha un’alta capacità di contenimento. Sono stati identificati quattro punti intorno alla nave” – ha aggiunto Monni, sottolineando come l’azione attuata segua un approccio finalizzato a mantenere il legame tra la salute dell’ecosistema e quella umana – “e ulteriori due punti più vicini alla riva, dove sono stati effettuati campionamenti chimici e biologici per comprendere anche lo stato biologico delle acque, per monitorare l’evoluzione delle matrici ambientali durante le fasi di rimozione del relitto.
Arpat ha inoltre evidenziato che nell’area interessata sono stati svolti campionamenti per capire lo stato biologico delle acque, in particolare fitoplancton, sedimenti e granulometria, con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione delle matrici ambientali durante le fasi di rimozione del relitto, seguendo un approccio one health che riconosce il legame indissolubile tra la salute dell’ecosistema e quella umana.
Fonte: Regione Toscana – Ufficio stampa