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Luglio 1959: Rosolini e il miracolo del “cristo che si muoveva”

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A San Severo, in provincia di Foggia, il 27 marzo 1953, una ragazza vide gli occhi di un Cristo crocifisso muoversi nella cucina della sua abitazione. A Siracusa, in quello stesso anno, dal 29 agosto al 1°settembre 1953, un quadro della Madonna lacrimò per ben 58 volte nella casa dei coniugi Angelo e Antonina Iannuso. La Chiesa riconobbe in pochi mesi la soprannaturalità di quell’evento. La Sicilia e la Toscana furono legate da quell’evento miracoloso. Infatti il quadretto in gesso smaltato colorato raffigurante la Madonna che lacrimò a Siracusa venne realizzato a Cecina, in provincia di Livorno, dalla ditta “Santini”.

Il 16 luglio 1959 una bambina e tre donne di Floridia, un paese poco distante da Rosolini, si erano recate nella Chiesa del convento delle “Suore Visitatrici” per sciogliere un voto e ringraziare la Sacra immagine di Gesù per una grazia ricevuta. Mentre la fanciulla e le tre donne erano inginocchiate ai piedi del piccolo altare, ebbero una visione. L’effige del “Sacro Cuore di Gesù” raffigurato nel quadro esposto nel Santuario mutò improvvisamente aspetto. La sacra immagine di Gesù Cristo assunse un’espressione sempre più umana. Il Salvatore apparve raggiante e sorridente in viso, la sua mano destra si mosse e impartì loro la benedizione. Un lungo momento di smarrimento e di stupore, misto ad incredulità, invase l’animo delle tre donne e della bambina. Esse si guardarono negli occhi come per assicurarsi di non essere vittima di qualche allucinazione. Poi sopraggiunse la certezza. La “sconvolgente” certezza della visione. Il Sacro Cuore di Gesù “si muoveva” davvero. In quel preciso istante, scosse dal comprensibile sbigottimento, le donne presero a gridare.

All’udire delle grida le suore del monastero accorsero in Chiesa. La prima a giungere fu suor Maria Elena Aneli, insieme a tre orfanelle: Lucia Paternò, Giuseppina Puglisi e Salvatrice Gennaro. Il convento delle Suore della Visitazione, all’epoca, ospitava circa 35 orfanelle. Suor Aneli e le tre bambine videro chiaramente che le dita della mano destra del Signore si staccarono dalla stampa e, fuoriuscite dal quadro, si muovevano impartendo la benedizione. Inizialmente suor Maria Elena osservò nitidamente che il fenomeno del movimento della mano destra del Cristo nell’atto di benedire era più svelto, mentre in seguito, i segni di benedizione si facevano più lenti, fino a cessare. Anche qualche passante entrò nel Santuario attratto dalle grida delle devote.

Fu chiamata la Superiora del convento delle Suore Visitatrici, Madre Carmela Aprile. Dopo aver ascoltato attentamente le dichiarazione di tutte le astanti, Madre Carmela, per nulla sconvolta, con un sorriso rassicurante disse loro: “Gesù, il mio caro Figliolo, ha voluto benedire anche voi!”. Suor Carmela rivelò alle tre donne di Floridia che quasi ogni giorno, quando si trovava in preghiera nella cappella, il quadro del Cuore di Gesù dava segni di vita e rivelò al contempo che anche le sue consorelle avevano assistito di fatto a questi fenomeni divini. Dalla duplice rivelazione della Madre Superiora, in realtà, si intuì che nel Santuario si erano già verificati in passato dei fatti miracolosi. Da ciò si arguì che tali fenomeni soprannaturali, in realtà, fossero già a conoscenza della Curia Vescovile di Noto e che probabilmente, anche senza il verificarsi di quei fatti prodigiosi che generarono un’autentica esplosione di interessamento e commozione popolare, il procedimento per accertare la realtà fisica del “Miracolo”, sia pur cautamente, fosse di fatto già in corso.

A seguito di quegli eventi, da tutta la Sicilia vi fu un accorrere quasi ininterrotto di migliaia di fedeli desiderosi di vedere e di pregare dinanzi all’immagine del “Sacro Cuore di Gesù” che muoveva la mano destra nell’atto di benedire. Nel volgere di un solo giorno, Rosolini divenne meta di pellegrini, ammalati, invalidi, curiosi e di persone lontane dalla fede. La piccola Chiesa conventuale del paese siracusano, ogni giorno si riempiva di pellegrini raccolti in silenziosa orazione. Donne inginocchiate con le lacrime agli occhi e le mani giunte nel gesto pio della preghiera supplichevole, uomini in religioso silenzio, anziani visibilmente commossi le cui mani stringevano strette quelle dei loro nipotini, bambini che fissavano il quadro della “Sacra effige” con lo sguardo di piccoli angioletti.

Tutti erano in preghiera, raccolti dinanzi a quel quadro che cambiava colore, per chiedere alla Sacra immagine del Cristo, conforti spirituali e grazie di guarigioni fisiche. Dalla folla orante, letteralmente pigiata nella piccola cappellina, si udiva con una certa frequenza un “Guardate!”, “Guardate!”, pieno di stupore e di meraviglia. Agli occhi dei fedeli oranti, apparve in modo nitido ed inequivocabile il movimento della effige quadricromica: la mano destra del Salvatore si muoveva e benediceva la folla. Molti videro chiaramente che il quadro si animava e che il pollice e l’indice della mano destra di Gesù si apriva distaccandosi dal medio, accennando verso i fedeli il segno della croce. Fu quello il Miracolo, l’evento soprannaturale. Le folle assistettero alla visione del Cristo che si muoveva.

Tra i fedeli, appoggiato ad una colonna della chiesetta, in buona posizione, giunse anche un fotografo dal vicino paese di Avola, pronto a fissare sulla pellicola in rapide e successive aperture di obiettivo, il susseguirsi dei movimenti della Sacra Immagine. Il fotografo era Giuseppe Canto, detto Pino. Le fotografie e i ‘negativi’ scattati da Pino Canto vennero da lui esaminati nel suo studio fotografico di Avola. Dopo minuziose verifiche il fotografo siciliano accertò l’inesistenza di qualsiasi alterazione artificiale sulle pellicole dei “negativi”. Una delegazione composta dal Sindaco di Rosolini, il dottor Salvatore Cultrera, dal parroco, don Carlo Sigona e dall’avvocato Salvatore Criscione, portò le fotografie scattate da Pino Canto in visione all’Arcivescovo di Noto.

Era lunedì, 20 luglio 1959. Monsignor Angelo Calabretta, questo il nome dell’ Arcivescovo di Noto, accolse la delegazione verso le due del pomeriggio. Dopo aver esaminato attentamente il materiale fotografico che provava concretamente quanto accadde nella Chiesa del convento delle suore di Rosolini, il presule isolano, nonostante la palese evidenza delle fotografie visionate, optò per la prudenza, ordinando in seguito l’istituzione di una Commissione composta da sacerdoti avente il compito di approfondire esclusivamente gli eventi collegati al gesto “animato” del sacro quadro quadro. In realtà le visioni del Cristo benedicente da parte dei fedeli si ripeterono nei giorni successivi.

Il 1° agosto 1959 si registrarono in modo nitido altri movimenti del Cristo. Molti videro l’effige della “Sacro Cuore di Gesù” muoversi per ben 6 volte. Alle ore 10,30, alle ore 10,35, alle ore 11,35, a Mezzogiorno in punto, alle ore 12,30 e alle ore 19,30. Molti fedeli videro il dito indice e il dito medio della mano destra di Gesù muoversi lentamente per poi ritornare nella posizione iniziale. Anche il 3 agosto 1959 i fedeli osservarono allo stesso modo, per ben tre volte, i movimenti di Gesù che mosse la sua mano benedicendo con il segno della croce. Alle ore 6 del mattino, alle ore 16,30 e alle ore 17 del pomeriggio, quando il movimento della “mano destra” del Salvatore fu evidentissimo a tutti i fedeli presenti in quel momento nel Santuario delle “Monache  della Visitazione”.

Infermi ed ammalati affetti dalle più svariate patologie si trascinavano con ogni mezzo, accompagnati dai loro parenti, presso i piedi del quadro della Sacra effigie del “Cuore di Gesù”. Nei giorni in cui si verificarono quegli accadimenti, a Rosolini venne effettivamente accertata la miracolosa guarigione di Salvatore Loreto, un bambino di soli 6 mesi, colpito da colera. Impiegati, insegnanti, professionisti, umili contadini, persone appartenenti ad ogni ceto sociale e molti pellegrini giunti a Rosolini da ogni parte d’Italia osservarono il fenomeno tra il 16 luglio e il 15 agosto 1959. In quella estate del 1959, a partire da quel 16 luglio, nel paese siracusano si registrò un’affluenza di circa 35 mila persone.

L’avvocato Salvatore Cultrera, Sindaco della Rosolini di quel tempo, dichiarò che l’immagine del “Sacro Cuore di Gesù” che si venerava nel convento delle suore, in realtà, da molto tempo era considerata dotata di virtù soprannaturali, in quanto da oltre 50 anni quella immagine sacra dispensava “grazie” a beneficio dei fedeli che devotamente si rivolgevano al Signore per chiederle. L’avvocato Cultrera affermò che i miracoli e le grazie legate al “quadro” miracoloso non si conoscevano ufficialmente prima dei fatti risalenti al 16 luglio 1959, per il semplice fatto che la Madre Superiore del convento, Madre Carmela Aprile, Fondatrice del Santuario e dell’Ordine delle Monache Visitatrici, non ne parlava con nessuno, rimanendo sempre in religioso silenzio. Altrettanto vero fu il fatto che, da qualche tempo, in paese, si era intensificato il flusso di fedeli che si recavano nel Santuario a pregare il “Santo Rosario” insieme alla Superiora davanti al quadro del “Sacro Cuore”.

Monsignor Angelo Calabretta, Arcivescovo di Noto, il 30 giugno 1959, qualche settimana prima del verificarsi degli eventi soprannaturali di Rosolini, affidò il Santuario dell’ “Ordine della Visitazione” a Madre Carmela Aprile, concedendole il privilegio di poter portare “l’abito rosso” in onore del Sacro Cuore di Gesù. Madre Carmela Aprile nacque in una povera abitazione di Rosolini, nel 1878. Nel 1896, a soli 18 anni, sposò Gioacchino Gennaro, dal quale ebbe tre figli, due dei quali le morirono prematuramente. Rimase vedova dopo soli 4 anni di matrimonio. Infatti, il marito Gioacchino emigrò in Africa per poter lavorare e morì ad Alessandria d’Egitto nel 1900. Provata spiritualmente, la ragazza, dopo essersi cresimata a 22 anni, iniziò un percorso di fede e di donazione a Dio sotto la direzione spirituale di don Vincenzo Sgadari, all’epoca parroco della “Chiesa Madre” di Rosolini. Carmela continuò a vivere nella sua umile casa. Divenne missionaria  della “Devozione al Sacro Cuore di Gesù” e quella sua umile casa, nel tempo, si trasformò in una piccola Chiesa.

Con l’autorizzazione dell’allora Vescovo di Noto, Monsignor Giuseppe Vizzini, don Vincenzo Sgadari ebbe la facoltà di celebrare la Santa Messa e di custodire l’Eucarestia nella umile abitazione di Carmela. Un’abitazione che si trasformerà poi nel Santuario dove venne esposto il quadro del “Sacro Cuore di Gesù”. Una modestissima stampa tedesca del XIX secolo, raffigurante il Cristo benedicente. Un umile quadro che vide miracolosamente la mano destra di Gesù aprirsi e prodigiosamente muoversi nell’atto di benedizione. Fu proprio Madre Carmela Aprire, nata a Rosolini, a comprare nel 1903, all’età di 25 anni, quel modestissimo quadro da un rigattiere del luogo. Il venditore ambulante aveva pensato di ardere il quadro qualora non fosse riuscito a venderlo. Carmela comprò la stampa perchè una voce interiore le disse di acquistarlo e di collocarlo nella sua casa, donatale da un benefattore.

Ella collocò quel quadro su un altarino e da quel giorno, intorno a quel quadro, iniziarono a verificarsi fatti prodigiosi, inspiegabili e straordinari. Guarigioni fisiche e conversioni. Madre Carmela Aprile salì al Cielo esattamente 43 giorni prima della scomparsa di Padre Pio da Pietrelcina. Era il 10 agosto 1968. Anche a San Severo, una cittadina in provincia di Foggia, 6 anni prima degli eventi di Rosolini, accadde un altro evento degno di attenzione.

Era il 27 marzo 1953. Una giovinetta, mentre cucinava nella sua abitazione sita nel rione di Porta Foggia, si avvedeva che gli occhi di un Cristo crocifisso si muovevano. Spaventata ed impressionata dal verificarsi del fenomeno, Rita Russi, questo il nome della ragazzina, usciva dalla sua abitazione per chiamare le vicine amiche, le quali, entrando nella cucina della sua casa, constatavano anch’esse il fenomeno ancora in atto. La notizia si diffuse tempestivamente propagandosi in tutta la cittadina del “Tavoliere” e la casetta di Rita divenne subito meta di un autentico pellegrinaggio da parte di credenti e di curiosi. In quello stesso anno, a Siracusa, si verificò un altro evento prodigioso. Un piccolo quadro riproducente l’immagine della Santa Vergine in gesso smaltato colorato, un quadro che i coniugi Iannuso avevano ricevuto come regalo di nozze dai loro parenti e che avevano posto ad ornamento della spalliera del loro letto, verso le ore 3 della notte del 29 agosto 1953, iniziò a lacrimare.

I coniugi Iannuso si accorsero del prodigio e pensando di essere vittima di qualche allucinazione a causa della salute precaria della signora Antonina Giusto, consorte di Angelo Iannuso, si spaventarono. Avvicinandosi al piccolo quadro si accorsero che erano lacrime vere. La notizia si diffuse velocemente in città. L’abitazione dei coniugi Iannuso divenne meta di curiosi e l’Autorità di Pubblica Sicurezza intervenne per impedire calche ed assembramenti, senza riuscirvi. La Polizia decise di portare il quadretto in Questura per interrompere l’intenso ed interminabile via vai di gente che circondava la casa dei coniugi siracusani. Il giorno successivo, il 30 agosto 1953, la Polizia restituì il quadretto della Madonna ai coniugi ma il fenomeno della lacrimazione riprese.  Un cineamatore di Siracusa, Nicola Guarino, filmò il quadro della Madonna mentre lacrimava. Successivi filmati girati da altri cineoperatori ripresero l’evento soprannaturale.

Il 31 agosto 1953 il fenomeno continuò per tutta la giornata. Si interruppe il 1° settembre 1953, dopo ben 4 giorni di intermittente fuoriuscita di liquido lacrimale dagli occhi della Vergine. La lacrimazione si verificò 58 volte. Il fenomeno fu accompagnato dal verificarsi di circa 300 inspiegabili guarigioni fisiche. L’ Autorità Ecclesiastica della Sicilia dispose l’istituzione di una Commissione Medica per accertare se effettivamente il liquido lacrimale fuoriuscito dagli occhi del quadretto riproducente l’immagine della Madonna avesse composizione umana. I referti medici espressero parere postivo. Dopo ulteriori accertamenti, il 12 dicembre 1953, vigilia di Santa Lucia, Patrona di Siracusa, l’allora Arcivescovo di Palermo, il Cardinale Ernesto Ruffini, dichiarò quella lacrimazione prodigiosa e soprannaturale.

In ricordo di quell’evento si decise di costruire un Santuario. Dopo circa 28 anni, il Santuario venne completato e, il 6 novembre 1994, il Tempio venne benedetto da Papa Giovanni Paolo II, che giunse a Siracusa in occasione della sua visita pastorale. Il quadretto della “Madonna” è oggi esposto nel Santuario della Madonna delle Lacrime, alla venerazione dei fedeli di tutto il mondo.

La Sicilia e la Toscana  furono legate dalla miracolosa lacrimazione della Madonna a Siracusa. Infatti, l’umile quadretto della Madonna in gesso smaltato colorato che lacrimò inspiegabilmente, venne realizzato a Cecina, in provincia di Livorno, dalla ditta “Santini”. Nel 1948, Amilcare Santini, uno scultore che fino ad allora aveva lavorato per altre case fabbriche che realizzavano statuette in gesso e in creta, decise coraggiosamente di fondare una piccola azienda. Proprio nel 1953, Amilcare Santini iniziò a Cecina a realizzare artigianalmente statuette in ottenendo un discreto successo in tutto il mondo. Nel 1958 il figlio di Amilcare, Nedo Santini, ampliò l’azienda e fondò la I.S.A.C., Industria Statue Artistiche Cecinesi, e la sua produzione di statue sacre in alabastrite divenne famosa in tutto il mondo. Solo una coincidenza?.                                

di Giuseppe Zingarelli

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