“Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” è uno di quei pochi casi in cui ci vuole più tempo a pronunciare l’intero titolo del libro che a leggerlo. Non perché sia corto o trasandato, anzi: è un romanzo che si comincia e si conclude in un pomeriggio, grazie alla capacità di catturare, sorprendere e tenere incollati alle pagine il lettore. Scritto dal medico anestesista Michele Ruol e pubblicato da Terrarossa Edizioni, è chiaramente uno dei volumi più notevoli del 2024.
Iniziamo dalla trama. Padre, Madre, Maggiore e Minore formano una famiglia come tante altre, con le solite incomprensioni tra coniugi o tra genitori e figli adolescenti. Un evento drammatico interrompe la routine familiare e si svela pagina dopo pagina, lasciando il lettore sbalordito con colpi di scena inaspettati.
Tuttavia, è il modo in cui viene narrato a risultare straordinario. Ruol fa un vero e proprio inventario degli oggetti di famiglia – un libro di biologia, un motoscafo in legno, un maglione a rombi e così via – e, attraverso capitoli brevi e incisivi, grazie alla storia di quegli oggetti, racconta la storia della famiglia. Qualcuno ha osservato che ricorda Perec, e il confronto può essere appropriato; ciò che è certo è la maestria di un esordio che sembra scritto da un autore di grande esperienza e premiato.
Titolo: Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Autore: Michele Ruol
Casa editrice: Terrarossa
Anno di pubblicazione: 2024
Pagine: 208
Prezzo di copertina: 16 euro
