Ribelli si nasce, partigiani si diventa. Nada Parri ha rappresentato entrambe le identità per tutta la sua vita, una storia, la sua, assolutamente straordinaria, raccontata nel nuovo libro di Editori Laterza, “La Ribelle, vita straordinaria di Nada Parri”, scritto da Giorgio van Straten e disponibile nelle librerie italiane dal 7 febbraio; in
copertina, una foto di Fosco Maraini.
A vent’anni, Nada è stata sui monti. Di notte, insieme ai suoi compagni, tutti uomini, attraversava le foreste. Erano i giorni freddi e bui dell’inverno. Mentre fuori nevicava, dentro di lei viveva la calda speranza di un futuro migliore. A vent’anni, nonostante tutto, non aveva paura. La decisione di unirsi ai partigiani, a persone che sui monti rischiavano la vita per un ideale, è stata immediata. Nada non ha mai avuto ripensamenti, nemmeno quando ha dovuto lasciare in custodia ai familiari una bimba di appena due anni. Non temeva di credere, di sperare. Credeva che la vita valesse la pena di combattere con tutta l’energia che i suoi vent’anni le conferivano. Era convinta che un domani potesse essere migliore di quello che le era toccato vivere. Quelli erano tempi in cui le persone avrebbero preferito morire piuttosto che tradire gli altri e i valori in cui credevano. Questo era Nada. Una donna che si è sempre impegnata. Una donna che ha dedicato la sua vita agli altri. Una donna che ha combattuto contro tutti e tutto per i principi in cui credeva profondamente. Con determinazione e coerenza. Nada è stata e continua a essere un esempio. Di donna. Di persona. Per gli insegnamenti e i valori di solidarietà in cui ha sempre creduto. Così è stata Nada Parri.
I più la ricordano per il suo servizio all’Inca dal 1955 al 1971, per essere stata segretaria dell’Istituto per bambini subnormali di Cerbaiola dal 1971 al 1975, e per aver ricoperto il ruolo di prima sindaco donna dell’Empolese Valdelsa nel comune di Cerreto Guidi dal ’75 all’80, ma il libro di Straten la presenta in una luce differente, nella sua essenza più profonda. Donna. Madre. Combattente. Viene esplorato il gesto di una donna che, nella sua complessità, ha dimostrato un’estrema umiltà. L’interesse per la vita di Nada, partigiana combattente nata a Empoli nel 1923, nasce in van Straten quando scopre il suo nome nelle pagine 158/159 de “Il buon tedesco”, un’opera sulla diserzione tedesca, dove l’autore Carlo Greppi accenna alla storia di quella donna coraggiosa, compagna di Hermann Wilkens, sottufficiale della Wehrmacht che diserterà per unirsi ai partigiani insieme a Nada, dalla cui unione nascerà Elisabetta.
Di Nada parla anche Catia Sonetti, storica e Direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Livorno (ISTORECO), in un’intervista presente nelle pagine 102-108 del libro “Condizione operaia e Resistenza. Il caso Toscana”, con prefazione di Betty Leone. Lo scrittore scopre che Nada ha scritto e pubblicato nel 2005, dopo aver partecipato a un corso di scrittura autobiografica presso l’Associazione “il Ponte” a Empoli, tenuto dal Professor Furio Chellini, il libro “La vita amara”, edito da Ibiskos. Riesce a trovare il libro alla Biblioteca Nazionale di Firenze e, dopo averlo letto, rintraccia, nel comune di Vinci, dove vive con il marito, Elisabetta, la figlia minore di Nada; Ambretta, l’altra figlia, risiede in California dal lontano 1963.
Grazie alla straordinaria disponibilità umana di Elisabetta e Ambretta, insieme all’enorme quantità di documenti e materiali che Nada ha gelosamente custodito durante la sua vita e che le due sorelle hanno ritrovato dopo la sua morte, van Straten riesce a ricostruire, dopo accurate ricerche presso istituti storici italiani e tedeschi, i pezzi di una vita ricca di colpi di scena.
Il libro, presentato da Chiara Colombini in anteprima a Torino il 5 febbraio, alle ore 18:30 presso il Polo del 900, Palazzo san Daniele, sala Spazio incontri, sarà successivamente presentato alle seguenti date e luoghi:
– Venerdì 14 febbraio a Roma, presso Spazio Sette Libreria, via dei Barbieri, 7, alle ore 18:30; dialoga con l’autore Dacia Maraini,
– Mercoledì 19 febbraio a Bologna, presso Librerie.coop Ambasciatori, via Orefici, 19, alle ore 18:00; dialoga con l’autore Marcello Fois,
– Sabato 22 febbraio a Cerreto Guidi (Firenze), presso la “Villa Medicea”, alle ore 16:30; dialoga con l’autore Cecilia Maffei,
– Lunedì 24 febbraio a Firenze, presso Museo Novecento (Piazza Santa Maria Novella), alle ore 18:30; dialoga con l’autore Stefano Massini.
Altre presentazioni sono in programma a Certaldo ed Empoli.
Dell’autore: Vincitore nel 2000 del Premio Viareggio con “Il mio nome a memoria” (Arnoldo Mondadori Editore), un romanzo che ripercorre la storia della sua famiglia, van Straten affianca all’attività di romanziere anche curatele e traduzioni, oltre a scrivere testi per musica e teatro musicale. Ha ricoperto numerosi ruoli pubblici, inclusa quella di Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York. Attualmente è Presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia.
Fonte: Ufficio stampa