Le musiche degli autori internati nei campi di concentramento per la Giornata della Memoria a Livorno.

Giorno della Memoria: l’impegno del Comune di Vinci per il ricordo

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Una data di grande significato, poiché l’27 gennaio di ottanta anni fa le truppe sovietiche dell’Armata Rossa aprirono i cancelli di Auschwitz, svelando così al mondo l’aspetto più tragico e infernale della Seconda guerra mondiale: la cruda realtà del genocidio in tutto il suo terrificante orrore.

Nel campo trovarono la morte, con sofferenze indicibili, oltre un milione di prigionieri, tra cui uomini, donne e bambini. La maggior parte di loro erano ebrei, ma anche Rom, Sinti, prigionieri di guerra e altre persone considerate nemiche della Germania di Hitler. Queste persone erano state oggetto della cieca follia del Terzo Reich, che aveva dato vita a una sistematica opera di annientamento e sterminio.

All’arrivo, le truppe sovietiche si trovarono di fronte a un campo ormai vuoto, con poche migliaia di sopravvissuti, corpi senza vita, abiti, scarpe, una quantità enorme di capelli, e strumenti di tortura e morte.

Per questo motivo, il 27 gennaio è stato scelto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite come la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, istituita il 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/7.

In Italia, il Giorno della Memoria è stato ufficialmente istituito nel 2000, cinque anni prima rispetto alla commemorazione internazionale proclamata dall’ONU.

La Giornata della Memoria non è solo l’occasione per ricordare le vittime; il significato di questa giornata è il dovere di non dimenticare, di rimanere vigili e di non essere indifferenti, come ci avverte la senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria del comune di Vinci, una delibera consiliare approvata con il solo voto del gruppo di maggioranza nella seduta del 16 dicembre 2019; la senatrice Segre dichiara: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: ciò avviene anche oggi di fronte al razzismo e ad altri orrori nel mondo. La memoria è come un vaccino contro l’indifferenza”.

Su queste considerazioni interviene Mila Chini, assessora ai progetti di valorizzazione della memoria storica e democratica: “E oggi come allora, tutti noi, a cominciare dalle istituzioni a ogni livello, non possiamo rimanere apatici, voltandoci dall’altra parte di fronte al rinascere di ideologie e partiti che si rifanno al fascismo e al nazismo, celebrando i loro riti e ripetendo i loro simboli tragici, con l’intento di minare la democrazia e limitare i diritti e le libertà fondamentali di ciascun individuo.”

Fonte: Comune di Vinci – Ufficio stampa

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