Emergenza abitativa, Confcooperative Habitat Toscana: "Riutilizzare beni pubblici per affitti a canone concordato"

Emergenza abitativa, Confcooperative Habitat Toscana: “Riutilizzare beni pubblici per affitti a canone concordato”

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“Per affrontare l’emergenza dei mutui e degli affitti, è fondamentale una legge regionale che favorisca il riuso di immobili pubblici, anche da riqualificare, destinandoli a residenze con canone convenzionato”. Così si è espresso Alessandro Tatò, presidente di Confcooperative Habitat Toscana, intervenendo sul tema.

“È evidente – prosegue – che necessitiamo di un nuovo Piano casa nazionale per affrontare la situazione emersa dalla pandemia, che continua a essere influenzata dai conflitti in corso. Tuttavia, nel frattempo, Regione e Comuni dovrebbero collaborare per creare normative più rapide ed efficienti”.

Negli ultimi anni, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito, e le ripercussioni sul mercato delle locazioni e sulla compravendita di immobili sono state significative. In Toscana, i costi di costruzione sono aumentati da una media di 1300 €/mq a 1800-2000 €/mq, con ripercussioni inevitabili sui prezzi di vendita, ora oltre i 3000 €/mq”.

“La speranza che l’aumento dei prezzi si fermasse e tornasse ai livelli precedenti si è rivelata illusoria. Ora è necessario un intervento normativo a breve termine, con politiche fiscali che offrano sollievo ai redditi più colpiti, oltre a un Piano casa del Governo che operi nel lungo periodo. Dobbiamo riequilibrare un mercato in crisi, che ora fa fronte solo a chi dispone di ampie risorse economiche, escludendo chi, con redditi medi, specialmente nelle città metropolitane, fatica a stare al passo con gli aumenti”.

Oggi il costo della casa – conclude Tatò – sia per quanto riguarda i mutui che per le locazioni, rappresenta il 50% della spesa familiare. Per questo motivo è fondamentale riutilizzare gli immobili pubblici attualmente inutilizzati, mettendoli sul mercato a prezzi accessibili, sia per le famiglie, sia a monoreddito che a doppio reddito, che per gli studenti”. Inoltre, è necessario considerare un mercato più complesso, ad esempio, non possiamo trascurare la terza età; il senior housing deve trovare una collocazione normativa sia nella legislazione regionale che in quella comunale.”

Fonte: Ufficio Stampa

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