Lorenzo Cei, coordinatore CNA Giovani Imprenditori, e Niccolò Mannini, presidente dei Giovani Imprenditori di CNA Firenze.
Solo un terzo eredita l’azienda di famiglia, ma quasi il 60% proviene da famiglie di imprenditori. Questi sono alcuni dei dati salienti che emergono dall’analisi di CNA sui giovani sotto 40 anni che si dedicano all’imprenditoria nella Città Metropolitana di Firenze. Un’indagine che, tra sfide e segnali positivi, racconta le aspirazioni e le difficoltà dei giovani fiorentini nel mondo degli affari. Attualmente, nella Metrocittà di Firenze, i dati della Camera di Commercio riportano 6.175 imprese guidate da under 35, con una diminuzione del 26% rispetto al 2014.
Il declino del numero di giovani imprenditori è direttamente correlato al calo demografico. Tra il 2010 e il 2024, la popolazione sotto i 35 anni è diminuita di circa 15.000 unità (dati Istat). Questo fenomeno, definito “inverno demografico”, ha inevitabili ripercussioni sul tessuto imprenditoriale, riducendo il numero di potenziali imprenditori.
Tuttavia, la determinazione di intraprendere resta alta: Il 61,3% degli intervistati ha avviato la propria attività in modo autonomo, manifestando una scelta coraggiosa. Solo il 5,6% afferma di essere diventato imprenditore a causa della mancanza di alternative, mentre il 31,7% ha intrapreso questa strada per realizzare le proprie aspirazioni o migliorare la propria situazione economica (10,2%).
“Nonostante le avversità, i giovani dimostrano una capacità straordinaria di mettersi in gioco, innovare e costruire il proprio futuro. È un segnale di grande significato per il nostro territorio,” afferma Niccolò Mannini, presidente dei Giovani Imprenditori di CNA Firenze.
Un dato significativo è la capacità dei giovani imprenditori di creare attività solide. Il 41% degli intervistati è imprenditore di prima generazione, mentre il 32% ha rilevato l’azienda di famiglia. Malgrado la giovane età, il 15% dei giovani gestisce imprese con almeno un dipendente, e quasi la metà (46%) dirige aziende con team composti da 2 a 10 collaboratori.
“Questi dati sfatano il mito secondo cui le imprese giovanili siano perlopiù freelance senza una struttura. I giovani imprenditori dimostrano di saper realizzare realtà solide, capaci di generare occupazione e innovazione. È un messaggio chiaro di fiducia per il sistema economico,” sottolinea Mannini.
Tra le maggiori difficoltà evidenziate figura l’accesso alle risorse finanziarie. Il 46,9% degli imprenditori ha avviato la propria attività grazie a fondi propri o al sostegno della famiglia (26,9%), mentre solo il 17,3% ha avuto accesso a finanziamenti bancari.
“Le difficoltà nel reperire finanziamenti sono un ostacolo strutturale per coloro che non dispongono di risorse personali o familiari. È fondamentale che le istituzioni e il sistema bancario rendano il credito più accessibile a chi desidera intraprendere un percorso imprenditoriale,” afferma Lorenzo Cei, coordinatore CNA Giovani Imprenditori.
In aggiunta, oltre l’86% dei giovani imprenditori non ha usufruito di incentivi pubblici per l’avvio dell’impresa. Questo fatto evidenzia la necessità di ripensare le politiche di sostegno per facilitare l’accesso dei giovani al mondo imprenditoriale.
Un altro aspetto critico è il dimezzamento del numero di imprese acquistate sul mercato dal 2004, anno in cui è terminato il regime di neutralità fiscale per le cessioni. Ad oggi, poco più del 6% dei giovani imprenditori ha scelto questa via.
Nonostante le difficoltà, l’indagine CNA dimostra che i giovani della Città Metropolitana di Firenze continuano a investire nel proprio futuro, mostrando una forte volontà di intraprendere e creare percorsi professionali unici.
“La sfida attuale è quella di sostenere questa energia. È necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni per supportare le imprese nella fase di avvio, nella crescita e nella transizione generazionale. Solo in questo modo si potrà garantire un futuro solido all’imprenditoria giovanile in un distretto economico, quello della Toscana centrale, che è tra i più competitivi d’Europa,” conclude Cei.
Fonte: Cna Firenze – Ufficio Stampa