"Declino delle attività commerciali di base": l'allerta di Confesercenti Toscana

“Declino delle attività commerciali di base”: l’allerta di Confesercenti Toscana

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“Nel 2024 in Toscana si sono chiusi in media 10 negozi al giorno, a fronte di soli 4,2 aperture, per un rapporto di 2,4 e un totale di 3.645 chiusure durante l’anno”. È questo l’allerta sulla desertificazione commerciale in Toscana, lanciato oggi da Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, durante il convegno “Se vive il commercio vivono le città”, a cui hanno partecipato anche Leonardo Marras, assessore al Commercio della Regione Toscana, Susanna Cenni, presidente ANCI Toscana, Nicola Sciclone, direttore IRPET e Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti. I dati dell’Ufficio economico e del Centro studi di Confesercenti mostrano che negli ultimi 10 anni oltre 200 Comuni toscani sono stati colpiti dalla desertificazione commerciale, con 1,3 milioni di toscani privi di accesso ai servizi essenziali e 8.474 attività al dettaglio chiuse.

“L’attuale situazione in Toscana – ha affermato Nico Gronchi – mette in luce un notevole calo delle attività commerciali di base, influenzato dalle crisi pandemiche, dall’aumento dei costi energetici e dalla crescita del commercio online, un fenomeno particolarmente accentuato nei piccoli comuni, dove la diminuzione della popolazione ha comportato la chiusura di numerose attività e il degrado dei territori. A ottobre abbiamo discusso questo tema a livello nazionale con il Ministro Urso, ora in Toscana lo affrontiamo insieme ad Anci, con l’obiettivo di formulare proposte che possano invertire questa preoccupante tendenza alla desertificazione che sta colpendo anche la Toscana.”

“Non vorremmo – ha dichiarato Mauro Bussoni – che i negozi nei borghi e nei micro-comuni italiani diventassero le nostre vere terre rare: non in riferimento ai minerali strategici di cui tanto si discute, ma perché rappresentano presidi per territori sempre più spopolati e impoveriti, incapaci di trattenere ricchezze e qualità della vita. Ci troviamo ormai al limite: le nuove imprese non si aprono più, mentre per quelle esistenti diventa sempre più difficile resistere alla concorrenza dell’online e della grande distribuzione. Per questo riteniamo fondamentale preservare un sistema distributivo diversificato: la scomparsa delle attività di vicinato non sarebbe solo una perdita economica, ma un vero e proprio disastro sociale. Tuttavia, fino ad ora, non è stato intrapreso nulla di concreto. La legge per le piccole e medie imprese era stata promossa come un punto di svolta, ma non ha mantenuto le sue promesse. È urgente un intervento che permetta alle attività fisiche di continuare a operare nei territori, garantendo loro condizioni di sostenibilità e competitività.”

Tra le attività più penalizzate ci sono edicole, negozi di elettrodomestici, minimarket e distributori di carburante, mentre alcune categorie, come le panetterie e le rivendite di tabacchi, mostrano segni di crescita grazie all’ampia varietà di prodotti e servizi offerti.

La popolazione toscana, che nel 2023 conta 3.664.798 abitanti, è diminuita del 2% rispetto al 2014, con una riduzione più accentuata nei micro-comuni (con meno di 5.000 abitanti, -6%) e nei comuni con una popolazione tra 10.000 e 15.000 abitanti (-2,5%). Contestualmente si è assistito alla perdita di importanti servizi, come sportelli bancari e distributori di carburante. 201 comuni sono coinvolti nel processo di desertificazione, con la scomparsa di attività di base in 84 comuni (una sola attività) e in 73 comuni (due attività). Nei comuni più piccoli e isolati dai principali centri urbani, si registra inoltre una perdita di popolazione. In questo scenario, i supermercati (220 nel 2024) sono diminuiti del 3,1%, mentre gli ipermercati sono rimasti 6, come nel 2014, e i discount alimentari (18 nel 2024) sono aumentati del 63,6% rispetto al 2024.

“La desertificazione commerciale – ha spiegato Nico Gronchi – sta avendo conseguenze socioeconomiche gravi, dalla perdita di posti di lavoro alla diminuzione della qualità della vita nelle aree interessate, fino a trasformazioni profonde dei luoghi di vita. Tuttavia, la crescente consapevolezza del valore del commercio, del turismo e dei servizi, e della funzione sociale di queste attività, radicate nel cuore delle nostre città, ha portato a una serie di scelte finalizzate a invertire il trend di trasformazione e desertificazione in atto: dallo Small Business Act, alla Giornata Europea del Commercio di prossimità, dal disegno di legge sulle PMI, fino alla Legge sulla Toscana diffusa.”

Questi interventi dovranno concretizzarsi in atti reali e rispondere ai bisogni dei territori e delle imprese. Per questo motivo, Confesercenti Toscana ha elaborato 3 proposte:

– rigenerare le imprese di vicinato tramite agevolazioni fiscali per i piccoli esercizi commerciali, una flat tax per le nuove imprese nelle aree ad alta desertificazione commerciale e semplificare le procedure burocratiche per avviare nuove attività;

– conferire maggiore autonomia e poteri speciali ai Sindaci per promuovere iniziative contro la desertificazione commerciale e favorire lo sviluppo economico locale;
– creare un Fondo per la Rigenerazione Urbana alimentato dalle risorse derivate dalla tassazione sulle vendite dei giganti del web.
“Il profondo legame tra un tessuto urbano policentrico come il nostro e il mondo del commercio, turismo e servizi che caratterizzano la nostra Regione è ciò che rende unico l’insieme dei luoghi della Toscana ed è per questo che – ha concluso Nico Gronchi – continueremo a impegnarci affinché ‘Se vive il Commercio, vivono le Città.’”

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