In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo che si svolgerà domani, l’Ordine degli Psicologi della Toscana fornisce un’analisi della situazione, evidenziando l’importanza di un intervento tempestivo e ben strutturato per affrontare un fenomeno che continua a destare notevole preoccupazione.
“Il bullismo raggiunge il suo massimo nelle scuole medie, coinvolgendo percentuali che si avvicinano al 20-25% degli studenti” afferma Ersilia Menesini, psicologa e docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Firenze. “Subire episodi di prevaricazione può avere conseguenze molto gravi dal punto di vista psicologico, relazionale e scolastico. Essere vittima di bullismo può lasciare cicatrici profonde nel percorso di crescita: si notano frequentemente difficoltà nelle relazioni con i coetanei e la famiglia, una diminuzione del rendimento scolastico e un progressivo isolamento sociale. È quindi essenziale che genitori e insegnanti siano in grado di individuare i segnali d’allerta. Tra questi, un improvviso disinteresse per la scuola, l’isolamento dai compagni o cambiamenti marcati nell’umore e nel comportamento. Anche per coloro che ricoprono il ruolo di bullo, è cruciale intervenire con una lettura appropriata del fenomeno: spesso si osservano atteggiamenti di sfida, opposizione e prevaricazione, anche nei confronti degli adulti” chiarisce Menesini.
Le scuole hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
“Attraverso percorsi di sensibilizzazione – sottolineano dall’Ordine – gli insegnanti possono favorire nei ragazzi una maggiore consapevolezza del fenomeno, potenziare le competenze relazionali e creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso. Solo attraverso una collaborazione tra scuola, famiglia e professionisti sarà possibile instaurare una cultura del rispetto e del benessere psicologico per le nuove generazioni”.
Fonte: Ordine degli Psicologi Toscana – Ufficio Stampa
