“Il bilancio riflette la volontà politica ed dovrebbe rappresentare la visione, come affermato dallo stesso Partito Democratico. Tuttavia, a Vinci ci sono progetti poco chiari e scarsa concretezza. Per essere buoni amministratori servono due componenti fondamentali: una visione politica e competenza sui problemi. Altrimenti, si rischia di essere come le foglie che cadono dagli alberi in autunno.” Così dichiarano i consiglieri Alessandra Scipioni, Andrea Parri, Manuela Mussetti ed Egidio Varrecchia.
“La capogruppo Bortolai è una giovane dinamica e intelligente, ma sembra vivere in un mondo fantastico, che non riesco a definire se quello di Amélie o del Paese delle meraviglie di Alice. Il finanziamento per la formazione obbligatoria sull’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) per docenti, personale ATA e studenti viene considerato un esempio di progresso vinciano, ma si tratta effettivamente di un obbligo di legge. Quando parla di risultati concreti, sembra parlare da un altro pianeta. Quali sono i risultati tangibili che possiamo vedere a Vinci? A parte i 15 mila euro spesi per una relazione sulla riorganizzazione degli uffici che si riduce a un pamphlet di ipotesi? Oltre alla devastazione di una collina in nome di una Vinci più verde, per realizzare una RSA privata con costi esorbitanti. Si continua a discutere di un aumento delle visite ai musei, ma questa è soltanto la solita retorica storica del Partito Democratico. Quali sono le conseguenze per il territorio? Vinci appare come un cimitero di negozi chiusi. Si parla sempre di Leonardo. Leonardo è nato a Vinci, ma questo non è di per sé un merito. È fondamentale capire come valorizzare Leonardo, questo è il vero banco di prova per gli amministratori. Al di là di nebulose promesse, attualmente non ci sono risultati concreti sul territorio. L’unica cosa di cui ci si può rendere conto è l’inconsistenza di programmi basati più su varie idee e principi generali piuttosto che su opportunità concrete. Dicono che Leonardo è una Ferrari. Concordiamo! Ma se non si sa come guidarla, si rischia di andare sempre a sbattere. E purtroppo, anche a velocità elevata.”