Beko e sindacati annunciano una nuova manifestazione a Siena

Siena, Beko: il Governo interviene sulla proprietà, ma gli esuberi rimangono un problema

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La CGIL di Siena, in collaborazione con Fim, Fiom, Uilm e Uglm, esprime forte preoccupazione riguardo alla situazione dello stabilimento Beko. Durante un incontro presso il Ministero delle Imprese, è stato rivelato che Beko è in cerca di un investitore per il sito di Siena, mentre il Governo non si è ancora dichiarato pronto ad acquisirlo. I sindacati richiedono un piano di reindustrializzazione che assicuri la continuità del lavoro e riduca il numero degli esuberi:

Nell’incontro di oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Beko ha comunicato di aver incaricato Sernet di avviare la ricerca di un investitore per Siena; il Governo, da parte sua, ha affermato di non essere ancora pronto ad acquisire lo stabilimento, sebbene abbia fatto sapere che i lavori sono già iniziati.

Per noi è fondamentale non solo creare un percorso credibile di reindustrializzazione, ma anche garantire la
continuità del lavoro.

Sulla questione dell’occupazione, sono state recuperate solo venti posizioni nelle funzioni regionali, passando da 295 a 275 esuberi, mentre non sono stati registrati progressi nella ricerca e sviluppo. Rimane quindi un forte malcontento, che abbiamo richiesto venga affrontato dal Governo nei confronti della casa madre. Il Governo ha assicurato che interverrà anche presso la sede centrale.

Per quanto riguarda le questioni ancora in sospeso sugli altri stabilimenti, è in valutazione l’assegnazione di una nuova produzione a Comunanza; a Cassinetta esiste l’impegno di mantenere l’attuale assetto produttivo per il freddo, sebbene non si possano escludere sovrapposizioni tra le varie gamme del gruppo in futuro, mentre è in fase di studio un nuovo prodotto per la cottura.

Infine, si è iniziato a discutere anche degli strumenti da utilizzare. Come sindacato, abbiamo proposto di attivare ammortizzatori sociali conservativi e altre opzioni volontarie come il part time, oltre ad uscite incentivate finalizzate al pensionamento o comunque volontarie, per evitare licenziamenti unilaterali. Abbiamo ricevuto una disponibilità di principio da parte dell’azienda, anche se
il percorso attuabile resta ancora da verificare.

La situazione della trattativa è complessivamente molto complessa. Per poter veramente sperare in un accordo che eviti i licenziamenti, è necessario chiarire gli assetti produttivi, risolvere la questione della priorità per il sito di Siena e, in generale, avviare un processo di reindustrializzazione credibile, ridurre il numero di esuberi tra lavoratori e impiegati, e concordare
strumenti concreti di tutela. Speriamo di ricevere le prime risposte durante il prossimo incontro del 25 marzo“.

Fonte: CGIL Siena – Ufficio Stampa

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