I Carabinieri hanno smascherato un’organizzazione criminale specializzata in rapine a danno di aziende orafe e gioiellerie. Il gruppo aveva la sua base operativa in un capannone situato ad Arezzo. L’indagine è partita da un furto avvenuto presso l’Italiana Horo di Badia al Pino, portando all’arresto di sette individui e al collocamento ai domiciliari di altri quattro, tutti residenti tra Arezzo, Firenze, Caserta, Napoli e Salerno; solo uno di loro non è di origine italiana.
Secondo le forze dell’ordine, la banda stava progettando tre colpi in altrettante gioiellerie: una a Firenze e due ad Arezzo. I reati su cui indaga la procura includono associazione a delinquere, furto, rapina e ricettazione.
Il colpo alla Italiana Horo risale allo scorso giugno, quando i rapinatori, armati di spray al peperoncino, aggredirono il titolare per sottrargli una verga d’oro del peso di 18,7 chili, del valore stimato di 600mila euro. Questo evento ha portato all’identificazione e all’arresto, avvenuto a settembre, di altri tre membri del gruppo, nel corso di un tentativo di rapina nel centro di Arezzo.
In un arco di sei mesi, le indagini hanno permesso di identificare sia i rapinatori che i ricettatori, stabilendone ruoli e competenze tra gli undici arrestati, la cui età varia dai 28 ai 65 anni.