Beko, Giani: “La Toscana si unisce per difendere il sito industriale e i lavoratori”

27 0


Solo attraverso l’unità si può proteggere il lavoro a Siena e nella sua provincia: con la manifattura che Beko sembra intenzionata ad abbandonare, c’è il rischio di compromettere il futuro di un’intera area. Nessuno, né in Regione né nelle istituzioni locali, è pronto a correre questo rischio. È così che il tavolo convocato d’urgenza nel pomeriggio in Regione, voluto da Eugenio Giani, riunisce tutti gli attori: sindacati, la presidente della provincia di Siena, Agnese Carletti, e il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, collegata in remoto.
Insieme a Giani, l’assessore senese Simone Bezzini, e Valerio Fabiani, consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali del presidente, che ha indetto il tavolo con il supporto delle strutture dell’Unità di crisi e di Arti.

La riunione è intensa, caratterizzata da toni forti da parte dei sindacati, tutti uniti nella volontà di difendere il polo industriale. Al centro del dibattito ci sono le notizie degli ultimi giorni, la riunione tecnica di ieri a Roma, e la Regione che apprende le decisioni e le dichiarazioni del Ministro dai comunicati, come sottolinea Giani, il quale aggiunge: “L’impianto Beko di Siena è fondamentale per la Toscana e non possiamo permettere che venga ceduto: è inconcepibile che Siena perda l’attività industriale che Beko fornisce al territorio.”

In serata, il presidente riassume la situazione: “Oggi erano presenti rappresentanti delle istanze politiche e sociali che stanno esercitando pressione, contrattazione e vertenza nei confronti della multinazionale, che si è comportata in modo scorretto e inadeguato; solo una forte pressione sociale ha permesso di prorogare di un anno l’attività lavorativa per i 300 dipendenti di Beko.
Questo tavolo ha chiarito i ruoli e le competenze per un approccio unitario alla trattativa, sia che il risultato porti a una revisione dei piani industriali e all’inclusione di Siena in Beko Italia, sia che conduca a una reindustrializzazione con altri soggetti. Attraverso ammortizzatori sociali e formazione, di cui la Regione si farà carico, potremo guardare al futuro. Abbiamo chiarito – sottolinea Giani – che le leggi italiane, nelle attuali condizioni, consentono l’acquisto dell’immobile solo a soggetti come Invitalia, pertanto vedremo se le parole del Ministro si tradurranno in azioni concrete. La Regione farà la sua parte.
Siamo in una fase in cui è necessario esplorare la proprietà della società turca; l’europarlamentare Dario Nardella incontrerà domani la proprietà e siamo in contatto.”

Fonte Notizia

Related Post