Disponibilità di spesa per l'acquisto di una casa in Toscana: analisi e confronto tra i capoluoghi

Disponibilità di spesa per l’acquisto di una casa in Toscana: analisi e confronto tra i capoluoghi

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L’analisi realizzata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa riguardo alla capacità di spesa per l’acquisto di un’abitazione in Toscana, mette in evidenza notevoli divergenze tra le principali città della regione. In generale, il 25,1% degli acquirenti si colloca nella fascia di prezzo inferiore ai 119.000 euro. Le variazioni nelle disponibilità di spesa sono considerevoli da una città all’altra: Firenze mostra una domanda principalmente rivolta a immobili di fascia medio-alta, mentre a Livorno la richiesta si concentra sulle fasce più basse. Anche Pisa e Pistoia seguono una tendenza simile, con una domanda limitata per abitazioni di valore superiore. Prato, al contrario, si distingue per una distribuzione più equilibrata tra le fasce medio-basse.

Analizzando il caso di Firenze, emerge che solo il 4,5% degli acquirenti ha una disponibilità di spesa inferiore ai 119.000 euro, una cifra relativamente bassa rispetto al contesto regionale. La percentuale più consistente si colloca tra i 170.000 e i 249.000 euro, con il 35,3% delle transazioni in questa fascia. Seguono il 28,1% degli acquirenti che possono investire tra i 250.000 e i 349.000 euro, e il 13,5% nella fascia tra i 120.000 e i 169.000 euro.
Per importi superiori, la situazione si restringe notevolmente: solo il 14,3% è disposto a spendere tra i 350.000 e i 474.000 euro, mentre la percentuale per la fascia tra i 475.000 e i 629.000 euro è ancora più bassa, al 3,2%. Infine, solo l’1% degli acquirenti supera il limite dei 630.000 euro, indicando una domanda limitata per immobili di fascia alta nella città.

La situazione a Livorno è invece significativamente diversa, con una concentrazione di spesa per l’acquisto di una casa nelle fasce di prezzo più basse. In particolare, il 51,4% degli acquirenti si colloca nella fascia fino a 119.000 euro, segnalando una forte domanda per abitazioni accessibili. Dopo di che, il 26,2% degli acquirenti è nella fascia di prezzo tra i 120.000 e i 169.000 euro, mentre il 16% è pronto a spendere tra i 170.000 e i 249.000 euro. Le fasce superiori presentano una percentuale di acquirenti notevolmente ridotta: solo il 4,4% si colloca tra i 250.000 e i 349.000 euro, l’1,6% tra i 350.000 e i 474.000 euro, e lo 0,4% nella fascia tra i 475.000 e i 629.000 euro. È particolarmente significativo il fatto che non si registri alcuna transazione oltre i 630.000 euro, suggerendo una domanda quasi inesistente per abitazioni di fascia alta nella città.

La situazione a Pisa è leggermente migliore, con una disponibilità di spesa per l’acquisto di una casa che mostra una distribuzione simile a quella delle altre città toscane, pur con una maggiore concentrazione su fasce di prezzo medio-basse. Il 29% degli acquirenti si colloca nella fascia di prezzo fino a 119.000 euro, mentre una percentuale significativa, pari al 35,4%, è disposta a spendere tra i 120.000 e i 169.000 euro.
Seguono il 23,6% degli acquirenti nel range di prezzo tra i 170.000 e i 249.000 euro e l’11% per quelli tra i 250.000 e i 349.000 euro. Le fasce di prezzo superiori registrano valori decisamente più contenuti: solo lo 0,7% è disposto a spendere tra i 350.000 e i 474.000 euro, mentre lo 0,3% si posiziona tra i 475.000 e i 629.000 euro. Infine, nessuna transazione supera i 630.000 euro, evidenziando un’assenza di domanda per immobili di fascia alta nella città.

Anche a Pistoia la situazione non migliora, con una netta preferenza degli acquirenti per abitazioni nelle fasce di prezzo più basse e una domanda praticamente nulla per immobili di fascia alta. Il 49,7% degli acquirenti si colloca nella fascia fino a 119.000 euro, una percentuale significativa che indica una ricerca di soluzioni abitative più accessibili. Seguono il 34,4% degli acquirenti nella fascia tra i 120.000 e i 169.000 euro e l’11,3% in quella tra i 170.000 e i 249.000 euro. La domanda nelle fasce superiori diminuisce drasticamente: solo il 3,3% è disposto a investire tra i 250.000 e i 349.000 euro, l’1,2% tra i 350.000 e i 474.000 euro e una percentuale minima dello 0,1% è presente nella fascia tra i 475.000 e i 629.000 euro.

A Prato, i dati mostrano una situazione più equilibrata rispetto ad altre città toscane, con una domanda focalizzata soprattutto nelle fasce intermedie. Il 20,7% degli acquirenti ha una disponibilità fino a 119.000 euro, una percentuale inferiore rispetto ad altre località, ma comunque significativa. La fascia di spesa più ampia è quella tra i 120.000 e i 169.000 euro, con il 40,2% degli acquirenti che può spendere in questo intervallo. Un ulteriore 27,6% si colloca nella fascia di prezzo tra i 170.000 e i 249.000 euro, mentre il 9,2% degli acquirenti è disposto a investire tra i 250.000 e i 349.000 euro. Le fasce di prezzo superiori mostrano percentuali molto più basse: solo il 2,1% è pronto a spendere tra i 350.000 e i 474.000 euro, lo 0,2% tra i 475.000 e i 629.000 euro e lo 0,1% oltre i 630.000 euro.

Confrontando i dati delle città toscane con le medie nazionali, emergono differenze significative nella distribuzione della spesa per l’acquisto di immobili. La fascia fino a 119.000 euro rappresenta il 25,1% nelle grandi città italiane, valore che viene nettamente superato in città come Livorno e Pistoia, dove il 51,4% e il 49,7% degli acquirenti si concentra in immobili di questa fascia. Al contrario, Firenze è decisamente al di sotto, riflettendo un mercato orientato verso fasce di prezzo più alte. Osservando la media dei capoluoghi di regione, pari al 43,8%, solo Livorno e Pistoia si allineano, mentre città come Pisa e Prato si mantengono su percentuali sensibilmente inferiori, rispettivamente al 29% e al 20,7%.

Nella fascia compresa tra 120.000 e 169.000 euro, si nota come la media nazionale per le grandi città, fissata al 21,7%, venga superata da Pisa e Prato, con percentuali pari a 35,4% e 40,2%. Livorno e Pistoia, pur riportando percentuali inferiori, si posizionano comunque sopra la media. Rispetto alla media dei capoluoghi di regione, Pisa e Prato si distinguono per una domanda particolarmente alta.

Nella fascia tra 170.000 e 249.000 euro, la Toscana presenta un panorama vario. La media nazionale delle grandi città, pari al 22,7%, è rispettata da Pisa e Prato, con percentuali rispettivamente del 23,6% e del 27,6%. Livorno e Pistoia, invece, mostrano una minore concentrazione in questa fascia, segno di un mercato più ristretto per immobili di valore intermedio. Questa tendenza si riflette nelle medie più basse dei capoluoghi di regione e di provincia.
Per quanto concerne le fasce di prezzo superiori ai 250.000 euro, la Toscana si distingue per una domanda sensibilmente inferiore rispetto alle medie nazionali. Solo Firenze rappresenta un’eccezione, con una significativa concentrazione verso le fasce medio-alte. Prato presenta una leggera eccezione, con una domanda marginale per le fasce medio-alte.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – Ufficio Stampa

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