Aree idonee per le rinnovabili, Monni: "La nostra legge è chiara e multilivello"

Aree idonee per le rinnovabili, Monni: “La nostra legge è chiara e multilivello”

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L’assessora regionale all’ambiente Monia Monni si è dichiarata soddisfatta delle parole di apprezzamento sulla legge riguardante le aree idonee per la creazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile espresse dal Coordinatore della commissione ambiente ed energia dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, Stefano Corsi.

“È senza dubbio gratificante – ha dichiarato Monni – ricevere un riconoscimento da parte di una figura così autorevole rispetto a questa complessa legge sulle aree idonee che, come Regione Toscana, abbiamo realizzato in tempi record grazie a un notevole processo di partecipazione, ascolto e confronto. Si è colto appieno il significato della norma e l’innovatività che essa porta con sé”.

“Questa legge – prosegue l’assessora – dopo anni di ritardi inaccettabili da parte del Governo Meloni, sottolinea un ruolo strategico per gli Enti Locali nelle decisioni di localizzazione, promuovendo una responsabilità condivisa. Tuttavia, essa scaturisce da scelte chiare effettuate dalla Regione, che ha voluto mantenere il proprio ruolo definito dalla legge nazionale”.

“La norma – spiega Monni per maggiore chiarezza – stabilisce che la ridefinizione delle aree idonee avvenga una volta, attraverso un percorso di collaborazione tra Comuni e Province, che non potrà eccedere i 90 giorni dall’approvazione della legge da parte del Consiglio regionale. Se uno o più Comuni non dovessero agire o decidessero di non ridefinire le proprie aree, rimarranno valide quelle definite dalla Regione nella legge in discussione”.

“Condivido la riflessione dei gli ingegneri fiorentini – aggiunge – che ritengo sia precisa e significativa: in questo contesto è fondamentale avere chiarezza nelle normative e un quadro di riferimento stabile. È importante specificare che il compito di ridefinire le aree idonee assegnato ai Comuni per gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici deve sempre rispettare l’obiettivo nazionale di +4,2GW al 2030. I Comuni potranno definire più precisamente le aree idonee in base alle loro specificità territoriali o ampliare queste aree, mentre le aree non idonee sono state delineate dalla Regione e non potranno essere riqualificate. La legge toscana, rispettando il principio costituzionale di sussidiarietà, attua una modalità di governo multilivello, permettendoci di costruire un percorso di transizione energetica compatibile con il territorio, il settore agricolo e i valori paesaggistici unici della nostra regione, limitando al massimo eventuali ingerenze speculative”.

 

Fonte: Toscana Notizie

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