Amedeo Minghi in tour a Montecatini Terme

Amedeo Minghi in tour a Montecatini Terme

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Amedeo Minghi è ritornato con un nuovo album intitolato Anima Sbiadita. Dopo un’assenza discografica di otto anni (l’ultimo album, La bussola e il cuore, è del 2016), ora finalmente torna per il suo pubblico e per i numerosi fan, come annunciato alcuni mesi fa con l’uscita di due singoli (presenti nel nuovo lavoro).

Il tour farà tappa anche in Toscana, l’8 marzo 2025 al Teatro Verdi di Montecatini.

Prodotto da La Sanbiagio Produzioni e pubblicato sotto l’etichetta Nar con distribuzione Warner Music Italy, Anima Sbiadita è uscito l’8 novembre 2024 in formato CD e Vinile (quest’ultimo disponibile in due versioni, di cui una più pregiata a tiratura limitata e numerata, autografata su supporto trasparente).

Con la collaborazione di Andrea Montemurro (che ha contribuito alla scrittura di alcuni testi), Minghi presenta un album di maturità: undici brani inediti (Tu non giochi più; Non c’è vento stasera; Anima sbiadita; I colori dell’est; L’importante è lei (maledetta); Dove sei dove mai; Pensiero a volare; La vita è fatta così; Papillon; Dimenticarsi mai; A.mi) in cui si distacca dalla dimensione onirica per abbracciare un realismo in cui il tempo, la vita e l’amore sono strumenti di conoscenza del mondo e delle relazioni che descrive, esplorandoli in ogni canzone. Si tratta di un concept album, in stile classico, che desidera rappresentare una sorta di viaggio iniziatico, privo di fronzoli, dove musica e parole seguono percorsi unici. In Anima Sbiadita coesistono, come nel romanzo Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, un universo di solitudini intrecciate, atti non realizzati e destini ineluttabili. E c’è l’amore sincero, capace di infrangere le maschere e rivelare la verità. “Ho raccontato ciò che sono e ciò che viviamo,” sottolinea Amedeo Minghi. “Ci sono citazioni che richiamano la mia storia musicale, ma penso che questo lavoro rappresenti qualcosa di nuovo.”

Questo album si presenta in bianco e nero, senza finzioni né compromessi, perché Amedeo Minghi cerca l’autenticità: un lavoro essenzialmente suonato, con tocchi imprevedibili e sperimentali, esprimendosi seguendo solo la propria voce interiore e l’essenziale. Dalla mente al pianoforte, consapevole del peso emozionale del cuore, l’artista si rivela fin dalle prime note con sonorità pop rock melodiche del tutto inedite, attraendo l’ascoltatore. Poi arriva la voce: calda, rotonda e rassicurante, che da oltre cinquant’anni canta l’amore, ma questa volta con un approccio più sincero: “Non credo più a niente,” ripete Minghi nella traccia che dà il titolo all’album. Solo un uomo di fede, che ha vissuto appieno, può raccontare anche le proprie fragilità. È un’ammissione di colpa, una responsabilità umana che tocca e invita a riflettere sull’esistenza: “L’anima è in cammino, la strada è ancora incerta, forse si intravede in lontananza un tracciato non ancora definito, le sembianze,” conclude Minghi, “ma questo è il mistero della vita.”

Da visionario della musica, Minghi oggi è anche un attento osservatore dei tempi e ha saputo raccontarsi in Anima Sbiadita, riprendendo un filone a lui molto caro, quello del concept album: era il 1988 quando pubblicò Le nuvole e la rosa; ora torna a narrare attraverso la musica altre storie, con il suo inconfondibile stile.

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