Il centrodestra ha affrontato in modo imbarazzante la questione delle “buche” presenti su alcune strade provinciali. Sul tema, si potrebbero fare obiezioni, riconoscendo l’esistenza di problematiche reali, in particolare su tratti delle strade SP22, SP44 e SP26, che sono ormai al limite della praticabilità. Tuttavia, è importante notare che per ciascuna di queste strade è stata elaborata una programmazione con risposte distribuite su un orizzonte temporale variabile.
Ciò che colpisce è il silenzio riguardo alle condizioni disastrose di altre strade comunali, amministrate anch’esse dal centrodestra. La questione potrebbe facilmente sfociare in una lunga lista di vie in stato di abbandono, ma ciò rischierebbe di deviare l’attenzione dai problemi principali.
Per servire al meglio i cittadini, si sottolinea la necessità di smettere di concentrarsi su chi punta il dito e iniziare a osservare la luna, ovvero le questioni centrali da affrontare. Le difficoltà che affliggono i Comuni e in particolare la Provincia sono frutto di anni di disattenzione nei confronti delle autonomie locali, una situazione che l’attuale governo nazionale di centrodestra sembra peggiorare ulteriormente, nonostante le promesse di cambiamento.
L’ultima legge di bilancio, come quella dell’anno precedente, evidenzia come i principi di autonomia e decentramento siano stati disattesi. Le casse comunali e, ancor più, quelle provinciali, si trovano in una condizione sempre più critica. Settori vitali come la manutenzione delle strade, i ponti, le scuole, la sanità e il trasporto pubblico sono stati colpiti e continueranno a subire i contraccolpi delle restrizioni della finanza pubblica.
Gli amministratori provinciali, che ricoprono anche ruoli di sindaci e consiglieri comunali, si trovano a fronteggiare una doppia pressione: quella comunale e quella provinciale. È importante sottolineare che solo le nove province toscane sono destinate a versare a Roma, entro il 2025, quasi 100 milioni di euro.
Il recente taglio del governo Meloni si aggiunge a un decennio di manovre finanziarie che hanno penalizzato le province, generando uno squilibrio finanziario intollerabile. Il taglio di mezzo milione previsto per le province toscane nel 2025 è destinato ad aumentare fino a 1,4 milioni nel 2026 e nel 2027, per raggiungere i 2,3 milioni nel 2029, colpendo un settore già in crisi da anni.
Si evidenzia, infine, che le buche, siano esse attribuibili al centrodestra o al centrosinistra, sono il risultato di scelte errate e di lungo periodo, ma l’attuale governo di centrodestra sembra accelerare irresponsabilmente verso una situazione sempre più insostenibile.
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