Per il secondo anno consecutivo, il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Toscana Sud Est ha pubblicato un “Rapporto sulla qualità dell’aria e ricadute sulla salute”, effettuando un’analisi della qualità dell’aria nei tre capoluoghi delle province del suo territorio per l’anno 2023, partendo dai dati forniti dalle centraline ARPAT. Il report evidenzia anche le possibili conseguenze in termini di mortalità per la popolazione locale.
Tra gli inquinanti monitorati di routine per valutare la qualità dell’aria, i principali sono le polveri sottili, in particolare PM 10 e PM 2.5, insieme al Biossido di Azoto (NO2). Queste molecole sono state selezionate per l’analisi in virtù di numerosi studi scientifici che le collegano a incrementi nella mortalità, morbilità e utilizzo dei servizi sanitari.
Le patologie maggiormente correlate a questi inquinanti includono malattie respiratorie, cardiovascolari, cerebrovascolari e il tumore ai polmoni. È necessario sottolineare, tuttavia, che in alcune circostanze specifiche è opportuno ampliare l’analisi per includere altre molecole e diversi tipi di effetti sulla salute.
Dal rapporto dell’Asl Toscana Sud Est emerge che la qualità dell’aria nelle nostre città è migliorata negli ultimi anni. Nonostante i valori dei tre inquinanti considerati siano ben al di sotto dei limiti di legge, restano superiori ai valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per una maggiore protezione della salute pubblica. Ad esempio, il PM 2.5, secondo l’OMS, dovrebbe essere utilizzato come indicatore di inquinamento atmosferico relativo agli effetti sulla salute. Il limite di legge è fissato a 25 µg/m3, mentre quello di tutela per la salute è di 5 µg/m3. Nel 2023, il valore medio per questo inquinante è stato di 13 µg/m3 ad Arezzo, 9 µg/m3 a Grosseto e 11 µg/m3 a Siena. In termini di mortalità, questo scostamento è stimato incidere circa il 3% sui decessi per cause non traumatiche a Grosseto, quasi il 7% ad Arezzo e circa il 5% a Siena. Queste cifre, pur essendo stime semplificate, illustrano come anche livelli relativamente bassi di questi inquinanti possano rivelarsi dannosi per la salute umana.
Infine, il rapporto evidenzia che in un territorio come quello dell’Asl Tse, con una certa scarsità di industrializzazione, ad eccezione di alcune aree, è possibile intraprendere iniziative positive da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini. Anche se non possono risolvere completamente il problema, tali azioni contribuirebbero a mitigarne l’impatto. Sia le amministrazioni che i cittadini possono lavorare per questo obiettivo attraverso azioni concrete come:
– promuovere la mobilità elettrica condivisa;
– sviluppare un sistema urbano di mobilità sostenibile e ridefinire gli spazi pubblici per renderli più fruibili, le così dette “città dei 15 minuti”;
– promuovere iniziative di educazione alla salute per sensibilizzare la popolazione sull’impatto del comportamento individuale;
– installare termostati per le caldaie domestiche e regolare la temperatura di comfort a 19°, programmando gli orari di accensione per riscaldare solo quando si è in casa.
Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL Toscana Sud Est