Il 7 febbraio 1975, cinquant’anni fa, Empoli divenne il palcoscenico di un evento fondamentale nella storia della Polizia italiana e nel progresso democratico del nostro Paese. Oltre mille agenti si radunarono presso il Palazzo delle Esposizioni per redigere un documento conosciuto come la “Carta di Empoli”, un manifesto in dieci punti destinato a porre le basi per una Polizia più moderna, democratica ed efficace.
Questa assemblea storica sorgeva dalla volontà di commemorare i colleghi Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, tragicamente uccisi il 24 gennaio 1975 dal terrorista neofascista Mario Tuti durante una perquisizione nella sua casa. In quell’occasione, l’appuntato Arturo Rocca subì gravi ferite.
La “Carta di Empoli” segnò un momento di svolta, ponendo le fondamenta per la Legge 121/1981, che stabilì la smilitarizzazione della Polizia di Stato e ne favorì la democratizzazione. I dieci punti concepiti in quell’incontro rispecchiavano l’aspirazione a una forza di polizia più vicina ai cittadini, rispettosa dei diritti costituzionali e integrata nella comunità. In occasione del cinquantesimo anniversario della “Carta di Empoli”, auspichiamo che l’Amministrazione Comunale organizzi un dibattito o un convegno per ricordare questo importante momento di democrazia e adesione ai principi costituzionali. Sarebbe un’opportunità per riflettere sull’evoluzione della Polizia di Stato e riaffermare l’importanza dei valori democratici che hanno animato quei mille poliziotti mezzo secolo fa.
Ricordare la “Carta di Empoli” significa celebrare una tappa cruciale nel percorso di democratizzazione delle istituzioni italiane e rendere omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la sicurezza e la libertà di tutti noi.
Empoli in Azione