(foto archivio – AppleMark)
“E’ stato un uomo di respiro universale, ma ha sempre mantenuto forti legami con la sua Toscana. Meriterebbe il Premio Nobel.” Così il presidente Eugenio Giani ha ricordato il poeta Mario Luzi, a vent’anni esatti dalla sua scomparsa, avvenuta il 28 febbraio 2005.
“Se nel mondo ci sono pochi poeti, poeti veri e grandi, lui certamente si colloca tra questi – ha aggiunto Eugenio Giani – Una figura che si distingue nel Novecento italiano per la sua lezione di bellezza, per le visioni e le emozioni che continua a ispessire. Nell’opera di Luzi non è mai mancato l’impegno civile, e si può legittimamente affermare che è stato un poeta civile nel senso più nobile del termine, diventando un classico della nostra letteratura.”
Giani ha quindi ricordato le sue amicizie e relazioni con molti intellettuali, tra cui Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Carlo Bo, Oreste Macrì, Leone Traverso, Cristina Campo, così come il suo insegnamento di Lingua e Letteratura Francese presso la “Cesare Alfieri”, la Facoltà fiorentina di Scienze Politiche.
“Il suo impegno non è mai stato ostentato – ha concluso il presidente – né mai veramente rivendicato, ma credo che ci abbia reso tutti più consapevoli e attenti. È stata una presenza fondamentale e la sua voce si è fatta sentire anche nei momenti di grande sofferenza. Desidero ricordare la sua poesia letta nell’aula dedicata al progetto per l’attentato di via Georgofili, quei primi versi:
Sia detta per te, Firenze,
questa nuda implorazione.
sui tuoi molti visibili e invisibili tesori
lesi nella materia,
offesi nell’essenza
Proprio per questo, Mario Luzi deve essere ricordato in questo ventennale della sua scomparsa e trasmesso alle nuove generazioni, come un riferimento e un esempio.”
La sua parola, come il titolo dell’iniziativa a lui dedicata, continua a volare alta anche oggi.
Fonte: Toscana Notizie
