I Giovani Ritorna in Campagna: Le Storie dei 'Nuovi Contadini' tra Fucecchio e Versilia

I Giovani Ritorna in Campagna: Le Storie dei ‘Nuovi Contadini’ tra Fucecchio e Versilia

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Giovani toscani in cerca di nuove opportunità nelle…campagne. Una piccola spinta è bastata per far tornare – o rimanere – oltre quattrocento giovani nelle aree rurali, sempre più trascurate e a rischio di abbandono, in una regione dove le superfici coltivate sono diminuite del 34% negli ultimi quarant’anni, un dato superiore alla media nazionale. Le storie di Arianna, 31 anni, insieme al compagno Lorenzo (35) a Fucecchio (Firenze) e di Leonardo (39) nel piccolo paese di Basati, in Alta Versilia, si sono incrociate nella lunga lista dell’ultimo bando del premio giovani della Regione Toscana (Aiuto all’avviamento di impresa per giovani agricoltori – annualità 2024).

I loro progetti imprenditoriali, come quelli di tutti i partecipanti, stanno prendendo forma: la Regione Toscana li sosterrà con 60.000 euro ciascuno. Un potente supporto per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura, fondamentale per quel ricambio generazionale che stenta a realizzarsi: oltre 30 milioni di euro investiti per invertire la rotta. Coldiretti Toscana afferma che l’incentivo del bando giovani è cruciale per garantire la continuità di molte aziende agricole e per favorirne di nuove, promuovendo la transizione generazionale, contrastando l’abbandono e rilanciando le aree interne. “Il premio di primo insediamento ha avuto un ruolo fondamentale nelle decisioni di molti giovani. Un grande ostacolo per chi avvia un’azienda è l’aspetto economico. – sottolinea Francesco Panzacchi, delegato regionale di Giovani Impresa Coldiretti – Molte aziende candidate non sarebbero nate senza questo sostegno, o almeno non in tempi brevi”.

Coldiretti ha creduto e si è impegnata fin da subito nella promozione di questa opportunità, organizzando incontri, open-day e giornate informative: “Molti di questi progetti hanno preso forma nei nostri uffici. Una domanda-progetto su due è passata attraverso i nostri tecnici. – continua Panzacchi – Per noi è un grande motivo di orgoglio”.

Secondo l’ultimo rapporto del Centro Studi Divulga, ci sono 2.600 aziende agricole under 35 in Toscana. Tra i finalisti degli Oscar Green nazionali, la cooperativa Toscana Giaggiolo del Valdarno, che produce burro di iris per alta profumeria, farmaceutica e alimentari. Un esempio di come anche in Toscana ci siano esperienze virtuose che però affrontano ostacoli. La burocrazia, infatti, rappresenta una vera tassa occulta per gli agricoltori, specialmente per chi apre una nuova attività, unita a politiche green spesso poco praticabili. – ribadisce Panzacchi – È essenziale anche garantire l’accesso al credito, un aspetto cruciale per sostenere le mille idee innovative delle giovani imprese, sempre all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Dall’ufficio all’oliveta. L’idea di una vita dietro una scrivania l’ha spinta a cambiare. La passione per gli animali, la natura che chiama e la condivisione di un progetto di vita: Arianna Senesi, 31 anni, laureata in lingue, e Lorenzo Parlanti, 35 anni, laureato in scienze motorie, hanno fatto il grande passo. “Il Frullino”, in campagna a Fucecchio, sorgerà nel 2024 su tre ettari di terreno abbandonati a lungo, comprese due oliveti che già hanno dato il loro primo memorabile raccolto. La piccola casina del podere è diventata un incubatore dei loro sogni. Nel pollaio e nell’orticello provano a sperimentare, puntando ora all’avvio della produzione di ortaggi e uova bio seguendo i principi della permacultura e dell’agricoltura di precisione. In futuro, hanno in programma anche la produzione di miele: Arianna ha da poco completato un corso. “Il premio giovani ci sta permettendo di accelerare i tempi. – spiega l’ex impiegata – La nostra azienda cresce con le nostre competenze. Quando siamo partiti eravamo completamente inesperti. Impariamo ogni giorno, chiedendo consigli a chi sa più di noi, partecipando a corsi e cercando su Internet: sbagliando e ripartendo. La scelta di aprire un’azienda agricola e di vivere qui ci rende felici, permettendoci di costruire il nostro stile di vita: natura, cibo sano e contatto con i nostri animali. Ci piace e siamo felici”.

Ortaggi-nani (micro-greens) e fiori commestibili per le cucine stellate della Versilia. La passione di Leonardo Speroni, 39 anni, per i microgreens, ortaggi nani commestibili richiesti dagli chef, è sbocciata servendo ai tavoli dei ristoranti in Versilia. Questi ortaggi, come rucola, ravanelli, cipolle e basilico, sono coltivati in piccoli vasi e raccolti dopo pochi giorni, quando la loro concentrazione nutrizionale è al massimo. Vengono utilizzati per decorare e guarnire i piatti, ma anche come ingredienti. Questa “moda” in forte crescita ha attirato Leonardo, che prima della ristorazione lavorava in una fonderia. La sua azienda, “Basatina”, prende il nome dal paese di Basati, frazione di Seravezza in Alta Versilia, dove vive e dove si trovano i terreni dei nonni, incolti da anni. Tra queste montagne, la principale coltura è stata per decenni la castanicoltura, dallo cui deriva la presenza di metati, strutture in pietra usate per essiccare le castagne, che Leonardo ha recuperato per avviare la sua impresa. “Coltivo i micro-ortaggi all’interno di un metato di famiglia, un tempo utilizzato per l’essiccazione delle castagne. – racconta – Senza il premio del bando giovani sarebbe stato molto più difficile partire e dedicarsi a questo nuovo percorso. Ho scoperto i micro-greens e i fiori eduli freschi e secchi lavorando nel settore della ristorazione. La domanda è in continua crescita. Il mio interesse è cresciuto insieme al desiderio di valorizzare i terreni di famiglia con un’idea imprenditoriale contemporanea e concreta. E così sono passato ai fatti”. “Produco l’humus di lombrichi per una concimazione naturale. Voglio creare micro-ortaggi di alta qualità e sostenibili”.

Fonte: Coldiretti – ufficio stampa

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