Giorno della Memoria, Aned Empolese: "È fondamentale ricordare"

Giorno della Memoria, Aned Empolese: “È fondamentale ricordare”

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Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, quest’anno con un significato ancora più forte, poiché segna l’80° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, rivelando al mondo il suo orrore.

È una giornata dedicata al ricordo delle inaccettabili atrocità delle leggi razziali, dell’annientamento, dell’olocausto del popolo ebraico e del sacrificio di molti: oppositori politici antifascisti, prigionieri di guerra, sinti e rom, gruppi religiosi, omosessuali e disabili.

È fondamentale ricordare, come atto di verità e giustizia, ma il ricordo non è solo memoria, non è solo una celebrazione.

La memoria è un’azione, un impegno etico, un atto di consapevolezza.

Un atto necessario per costruire una coscienza pubblica.

Affinché la memoria pubblica diventi coscienza collettiva, è necessario tradurre la nostra visione su quel periodo e su quella tragedia in uno strumento per interpretare il presente, la nostra condizione attuale e le sfide inedite che ci troviamo ad affrontare.

La commemorazione del Giorno della Memoria deve servire come un momento di consapevolezza per rafforzare le nostre radici democratiche, in una realtà che si mobilita per combattere l’antisemitismo, il razzismo, la xenofobia, l’omofobia e le discriminazioni, di un Paese che aspiri a promuovere diritti e responsabilità, uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale e pace.

Per questo motivo, dobbiamo impegnarci affinché il 27 gennaio non sia solo un giorno di ricordo dei crimini passati, ma un’azione continua contro tutti i pregiudizi presenti, nelle comunità di cui siamo parte, per non cadere nel rischio di essere compiacenti o silenti di fronte alle discriminazioni odierne.

Senzo consapevolezza di ciò che è stato, nessuna comunità può aspirare a un futuro. Ricordare gli errori del passato, specialmente tragici come questo, rappresenta l’antidoto contro ogni forma di discriminazione.

La storia ha bisogno della nostra memoria, e il Giorno della Memoria è il legame con il nostro dovere di testimoniare una civiltà diversa, quella della democrazia e della pace. Una civiltà per la quale hanno lottato e sono morti migliaia di italiani, e che è chiaramente descritta nella nostra Costituzione, la quale segna un confine netto tra umanità e barbarie.

Oggi circolano, presentate come necessità di pacificazione, versioni distorte di quegli anni. Ad esempio, si sostiene che, in fin dei conti, la questione razziale in Italia fosse leggera, cercando di equiparare la Italia fascista, con la sua dittatura e le leggi razziali, a quella che ha lottato per la libertà e per la democrazia.

Il vero significato del Giorno della Memoria è, pertanto, quello di fornire alla società contemporanea e, ancor più, agli adulti di domani, gli strumenti per riflettere su ciò che è accaduto.

Solo se la memoria diventa uno strumento critico, una coscienza condivisa e partecipata, sarà possibile disinnescare le violenze quotidiane.

In assenza di consapevolezza su quanto accaduto, nessuna comunità può aspirare a un futuro. Ricordare gli errori del passato, specialmente quelli tragici, rappresenta l’antidoto contro ogni forma di discriminazione.

Aned Empolese Valdelsa

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