Fine vita: decisione rinviata per il caso del toscano Massimiliano

Fine vita: decisione rinviata per il caso del toscano Massimiliano

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“Siamo davanti al Tribunale di Firenze perché insieme a Felicetta Maltese e Chiara Lalli abbiamo assistito Massimiliano nel porre fine a quella che per lui era diventata una condizione di tortura e sofferenza insopportabile, permettendogli di ricevere aiuto per la morte volontaria in Svizzera”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, al termine dell’udienza davanti alla giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Firenze, Agnese Di Girolamo, per il caso di Massimiliano. “Abbiamo percepito come nostro dovere assistere Massimiliano nel liberarsi da una condizione tortuosa. Ora la Giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se l’interpretazione della Corte costituzionale riguardo al criterio della ‘dipendenza da trattamenti di sostegno vitale’ possa essere applicata, come noi crediamo, al caso di Massimiliano, che era dipendente da assistenza continua.

“Oggi a Firenze si riunisce anche il Consiglio regionale per discutere il tema del fine vita. Spero che nelle prossime settimane venga approvata la nostra proposta di legge regionale dell’Associazione Luca Coscioni ‘Liberi Subito’ per fornire tempistiche e modalità certe a chi chiede aiuto per morire, invece di dover attendere mesi o persino anni per una risposta da parte del Servizio sanitario nazionale”, ha affermato Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

Il team legale di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, ha richiesto l’archiviazione in seguito all’interpretazione fornita dalla Consulta con la sentenza 135/24: questa sentenza ha infatti ampliato i margini per il requisito del trattamento di sostegno vitale rispetto alla precedente sentenza 242/19, includendo anche l’assistenza vitale a cui Massimiliano era sottoposto.

L’udienza sul caso di Massimiliano (MIB), un 44enne toscano di San Vincenzo (Livorno), è stata rinviata al 12 marzo. Si tornerà quindi davanti alla giudice per le indagini preliminari (GIP) dopo la sentenza della Corte costituzionale dello scorso luglio, richiesta proprio dal Tribunale di Firenze. La Corte, con la sentenza 135/24, ha esteso il concetto di “trattamento di sostegno vitale” includendo tutte quelle procedure normalmente effettuate da familiari o caregiver, indipendentemente dal loro grado di complessità tecnica e invasività. Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, necessitava di assistenza continua per ogni azione quotidiana.

Inoltre, la commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana discuterà oggi la proposta di legge di iniziativa popolare regionale “Liberi Subito”, presentata dall’Associazione Luca Coscioni e sottoscritta da quasi 10.000 cittadini e cittadine, depositata lo scorso 14 marzo 2024. La proposta di legge mira a introdurre procedure e tempistiche certe per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, come previsto dalla sentenza n. 242/19 della Corte costituzionale.

Il progetto di legge ha anche l’obiettivo di prevenire situazioni come quelle vissute da due donne toscane che, a causa di attese prolungate, hanno ricevuto il nulla osta dalle aziende sanitarie per accedere legalmente al “suicidio assistito”, ma non possono completare l’iter poiché le stesse aziende si rifiutano di fornire i farmaci e le attrezzature necessarie per l’autosomministrazione. Il prossimo 29 gennaio si svolgerà l’udienza per una 70enne, affetta da BPCO, che ha fatto ricorso in appello dopo che il Tribunale di Firenze ha confermato il diniego dell’azienda USL Toscana Centro, in quanto i farmaci necessari sono erogabili solo nell’ambito ospedaliero, impedendo così la prosecuzione della sua richiesta.

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