Cardinale Simoni in visita alla Parrocchia di San Ferdinando a Livorno

Cardinale Simoni in visita alla Parrocchia di San Ferdinando a Livorno

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Il novantaseienne cardinale Simoni ha fatto visita a Livorno presso la Parrocchia di San Ferdinando Re nel Quartiere della Venezia Nuova, accolto con grande calore ed affetto dal Parroco Padre Emilio Kolaczyk O.SS.T. e da numerosi fedeli. Alla storica visita erano presenti anche le autorità cittadine: l’assessore Andrea Raspanti in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, il Colonnello Piercarmine Sante Sica, Comandante Provinciale dei Carabinieri, e i rappresentanti delle associazioni di volontariato.

Il Cardinale Simoni è noto in tutto il mondo per la sua vita di straordinaria fedeltà vissuta alla luce del Vangelo, testimone della fede, che ha ingiustamente subito quasi 28 anni di prigionia e lavori forzati in campi di lavoro, miniere di rame e pirite, e nelle fogne di Scutari, dove ha concluso la sua detenzione nel 1991.

L’incontro è iniziato con un discorso del Cav. Vieri Lascialfari, segretario di Sua Eminenza, che, tra l’emozione dei presenti, tra cui molte famiglie di origine albanese, ha raccontato i momenti salienti della persecuzione ingiusta subita da Don Simoni, vissuta sempre alla luce del Vangelo. Questa persecuzione, motivata dall’odio verso la fede, si è verificata nel secolo scorso nel “Paese delle Aquile”, con atrocità perpetrate dal Regime Comunista Albanese guidato dal dittatore Enver Hoxha, che nel 1967 dichiarò l’Albania il primo Stato ateo al mondo.

Papa Francesco, nel Concistoro di novembre 2016, ha elevato alla Dignità Cardinalizia Don Ernest Simoni, che è diventato cardinale all’età di 88 anni, mentre era ancora parroco di diverse parrocchie nel nord dell’Albania. Il Santo Padre ha incluso questo umile servitore silenzioso della Santa Chiesa e del Popolo di Dio nel Collegio Cardinalizio, definendolo un “Martire Vivente”. Padre Ernest, come ama farsi chiamare, è attualmente l’ultimo testimone vivente della persecuzione della “Chiesa del Silenzio di Albania”; i suoi compagni di “calvario”, i 38 “Martiri d’Albania”, furono uccisi tra il 1945 e il 1974, vittime della persecuzione, e furono beatificati nell’ottobre del 2016 dalla Santa Chiesa nella Cattedrale di Santo Stefano a Scutari, che durante gli anni del regime era stata trasformata in un palazzetto dello sport.

La Santa Messa, presieduta dal Presule nella Città Labronica, è stata parte di un evento di tre giorni dal tema “Incontriamo la Chiesa che soffre”, organizzato da Padre Pasquale Pizzuti O.SS.T e dai religiosi dell’Ordine dei Padri Trinitari, presenti a Livorno dal 1653. L’evento è iniziato venerdì con una Via Crucis presieduta dal Can. Donato Mollica e si è concluso il giorno seguente alla visita di Sua Eminenza, con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Padre Provinciale dell’Ordine, Padre Rocco Cosi O.SS.T. Il Cardinale Simoni ha invitato i presenti a pregare per il Santo Padre in questo momento di sofferenza, affinchè il Signore possa concedere al Pontefice la salute, per servire a lungo la Santa Chiesa nel suo universale ministero petrino.

“Ringrazio il Signore per essere qui oggi a Livorno,” ha affermato il Cardinale. “Durante il mio apostolato, sono stato qui più volte, due delle quali al Carcere dell’Isola della Gorgona, dove ho avuto la gioia di portare un messaggio di Papa Francesco per i detenuti, che ricordo sempre con tanto affetto nelle mie preghiere quotidiane. Ricordo le parole incoraggianti del Papa: <>. Più volte, poi pellegrino, sono salito al Santuario di Montenero e presso le varie comunità religiose di Quercianella; oggi sono a Livorno dai Padri Trinitari, che ringrazio per la calorosa accoglienza, e ho partecipato a vari incontri di testimonianza in tutta Italia sul tema della persecuzione in odio alla fede. Imploriamo la Madonna delle Grazie di Montenero, definita nel 1947 da Papa Pio XII “Mater Etruriae”, affinché continui a elargire doni e grazie celesti e protegga tutta la Città di Livorno e i livornesi, che ha sempre custodito nel corso dei secoli, e tutta la Toscana, di cui è patrona prediletta.”

Fonte: Ufficio Stampa

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