Qual è stato l’impatto della legge e del Piano paesaggistico nel limitare il consumo di suolo? Quanto è aumentata la consapevolezza tra cittadini, amministratori e professionisti sul valore del paesaggio, quale simbolo di identità e motore di sviluppo per il nostro territorio?
Inoltre: come si sono comportati i Comuni di fronte a questa nuova era di pianificazione? Sono stati necessari adeguamenti legislativi durante il percorso? In che misura ha funzionato la collaborazione tra Regione e Ministero nella gestione del Piano Paesaggistico? Quanto è stato percepito il Piano Paesaggistico come uno strumento per indirizzare le politiche settoriali e sostenere le strategie di sviluppo territoriale?
Il convegno/dibattito tenutosi oggi a Lucca presso l’Auditorium Cappella Guinigi ha tentato di rispondere, o almeno di fare il punto su queste domande fondamentali per la Toscana. La giornata è stata caratterizzata da una serie di interventi: avvocati costituzionalisti, architetti, amministratori e funzionari provenienti da enti statali e comunali hanno offerto le loro esperienze concrete e molteplici prospettive. Tra i partecipanti c’erano i quattro Soprintendenti del Ministero della Cultura della Toscana e rappresentanti di Regioni come Piemonte, Puglia e Friuli Venezia Giulia, che hanno maturato esperienze simili in materia di pianificazione paesaggistica. L’apertura dei lavori è stata affidata all’assessore Stefano Baccelli, il quale ha anche concluso l’incontro.
La Toscana, con la sua storia di programmazione e pianificazione orientate alla sostenibilità risalente al suo primo Statuto, ha cercato di sintetizzare ciò che ha funzionato e ciò che necessita di aggiustamenti, ascoltando anche le esperienze nazionali.
“Nonostante dieci anni dall’entrata in vigore della legge 65/2014 possano sembrare molti, alcuni effetti si manifesteranno nei prossimi anni. Il consumo di suolo – ha spiegato Baccelli – si distingue in due categorie: consumo di suolo effettivo e consumo di suolo giuridico, quest’ultimo previsto dalla pianificazione urbanistica, in cui si è registrata una netta riduzione. Gli effetti positivi sul consumo di suolo effettivo saranno percepiti soprattutto nel futuro. Infatti, – ha proseguito Baccelli – attualmente sono in vigore al 99% gli strumenti di pianificazione rinnovati dalle amministrazioni comunali e provinciali in conformità al nuovo piano paesaggistico.”
“Per quanto riguarda il futuro – ha avvertito Baccelli – è fondamentale mantenere i principi fondamentali della legge 65 del 2014, in particolare la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana attraverso politiche attive, continuando a investire risorse. Come Regione, abbiamo stanziato quasi 200 milioni di euro a favore di tutti i comuni, grandi e piccoli, della Toscana per riqualificare edifici, intere aree e porzioni di quartieri, poiché questo è il vero strumento per limitare il consumo di suolo. A mio parere – ha aggiunto – ci sarà sempre la necessità di una maggiore semplificazione e, allo stesso tempo, ci sono nuove problematiche che dieci anni fa non erano visibili. È necessario trovare strumenti per una maggiore rarefazione e diffusione all’interno del territorio urbanizzato, dove è ancora possibile costruire abitazioni, in considerazione dei cambiamenti climatici e della sfida del riscaldamento globale. Oggi rappresenta un’importante opportunità – ha concluso Baccelli – per valutare l’efficacia di modelli organizzativi alternativi e ascoltare punti di vista esterni sulla situazione in Regione Toscana.”
“A dieci anni dalla promulgazione della legge 65 e dall’approvazione del piano paesaggistico – ha spiegato il direttore regionale della direzione urbanistica e sostenibilità Aldo Ianniello – cogliamo l’occasione per tracciare un bilancio sull’attuazione di un percorso iniziato con lo Statuto della Regione Toscana nel 1971, quando fu affermato il principio della sostenibilità. Questo cammino è stato segnato dalla legge 5 del 1995 e successivamente, dopo la riforma costituzionale del 2001, dalla legge 1 fino alla legge 65, un percorso che ha portato all’attuazione dei principi costituzionali sanciti nell’articolo 9, relativi alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, concretizzandosi recentemente in un piano paesaggistico co-pianificato con il Ministero. Questo approccio di cooperazione tra Stato e Regione conferisce al Piano una forza superiore rispetto alle altre pianificazioni. La legge 65 ha quindi introdotto innovazioni attraverso la promozione di nuovi piani strutturali e urbanistici per tutti i comuni toscani, raggiungendo un’integrazione perfetta tra il percorso previsto dalla Costituzione e il codice dei beni culturali e le funzioni regionali in materia di urbanistica e pianificazione territoriale.”