Una nave cipriota, la Guang Rong, si è arenata a Marina di Massa a causa di una mareggiata che ha fatto sollevare l’ancora, avvicinandola pericolosamente alla riva. L’imbarcazione ha urtato la poppa contro il pontile di Marina di Massa, provocando danni. Le condizioni meteo, caratterizzate da vento e forti correnti, hanno spinto la nave verso la terraferma. Attualmente, un elicottero sta sorvolando l’area per monitorare la situazione ambientale, mentre i subacquei ispezioneranno lo scafo per preparare le operazioni di rimozione.
L’impatto ha causato la distruzione della rotonda panoramica all’estremità del camminamento turistico sulla spiaggia. Durante la notte, la nave si è inclinata, rivelando un carico di pietrame granulato, residuo della lavorazione del marmo, con parte del carico che potrebbe essere caduta in acqua. Le operazioni di rimozione della nave richiederanno alcuni giorni.
“Dai primi accertamenti, sembra non ci sia stata una significativa fuoriuscita di gasolio che possa comportare il rischio di contaminazione ambientale”, ha dichiarato il sindaco di Massa, Francesco Persiani. “Per l’intenso odore di nafta percepito nelle ultime ore, i tecnici hanno spiegato che probabilmente si tratta di acqua di sentina fuoriuscita. Alcune macchie scure sono state effettivamente avvistate dagli elicotteri sopra l’area, ma non giustificano un rischio ambientale”.
“Fino ad ora non siamo stati in grado di intervenire a causa delle avverse condizioni meteo”, ha aggiunto il sindaco Persiani. “Anche questa mattina le onde erano alte 2 metri. Speriamo che domani il mare si plachi ulteriormente”.
Sulla nave sono presenti 102 tonnellate di gasolio. Si intende mettere in sicurezza il carburante in mare e provvedere al pompaggio dall’interno della nave. Si è tenuta una riunione presso la prefettura di Massa per discutere della nave arenata sul pontile.
Panne assorbenti sono già pronte per contenere eventuali fuoriuscite di gasolio. Nel frattempo, il Comune ha attivato un protocollo con il Ministero dell’Ambiente per l’uso di eventuali dispositivi galleggianti, utili per delimitare un’eventuale area di contaminazione, che al momento però non esiste.
La nave è arenata in acque basse, circa quattro metri, il che rende difficoltoso l’intervento dei rimorchiatori. La nave deve essere alleggerita e riposizionata in modo da galleggiare, ma, come spiega il sindaco, “bisogna capire come farlo”.
Riguardo al materiale a bordo della nave – inerti derivati dalla lavorazione del marmo – la maggior parte del carico è rimasto a bordo e sarà rimosso quando le condizioni del mare torneranno più tranquille.
“La situazione è molto critica,” affermano Francesco Rossi, presidente del Circolo di Legambiente Massa-Montignoso, e Maria Paola Antonioli, presidente del Circolo di Legambiente Carrara. “C’è un forte odore di gasolio sul lungomare e siamo profondamente preoccupati per il rischio di un disastro ambientale: chiediamo analisi immediate delle acque marine e del materiale rimasto a bordo, oltre ai fusti galleggianti fuoriusciti dalla nave.”
La nave Guang Rong era stata noleggiata da Fincantieri per svolgere il ruolo di socio esecutore nella realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova, trasportando il pietrame estratto dalle cave. Nel 2023 aveva subito un fermo amministrativo da parte della Guardia Costiera per violazioni delle norme internazionali riguardanti la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente marino. Il fermo più recente era avvenuto nel porto di Marina di Carrara nell’ottobre 2024. È cruciale, quindi, che le Autorità acquisiscano i documenti relativi allo stato attuale di manutenzione della nave e ai contratti stipulati col committente. Inoltre, è fondamentale che tutte le informazioni riguardanti analisi e monitoraggio delle acque siano costantemente condivise con la comunità.
Legambiente Toscana auspica che venga fatta piena luce sull’accaduto e che si continui a monitorare la situazione, per evitare un grave danno ambientale in un territorio già duramente colpito da escavazioni e da produzioni chimico/industriali ormai dismesse (si veda il SIN di Massa Carrara).
La procura di Massa Carrara ha avviato un’inchiesta. Lo ha reso noto il procuratore capo Piero Capizzotto. La procura ha avviato “indagini preliminari finalizzate a verificare, nel pieno rispetto dei diritti difensivi, eventuali responsabilità che possano aver causato il naufragio”. È stato disposto il sequestro dell’imbarcazione “previa esecuzione delle attività necessarie per garantire la sua completa messa in sicurezza”.