Giovedì 30 gennaio, ARPAT ha eseguito i campionamenti nell’area in cui, nella serata di martedì 28 gennaio 2025, la nave cargo Guang Rong, battente bandiera cipriota, ha impattato contro la banchina del pontile di Marina di Massa a causa delle avverse condizioni meteo marine.
Attualmente, non ci sono segnalazioni di rilasci significativi di sostanze inquinanti dalla nave nell’area interessata.
Durante il sopralluogo del 30 gennaio, sono stati identificati quattro punti intorno alla nave e ulteriori due punti più vicini alla costa, dove sono stati effettuati i campionamenti chimici e biologici finalizzati all’implementazione del Piano di monitoraggio che sarà attuato durante i lavori di messa in sicurezza della nave. Sono stati condotti campionamenti nell’area per valutare anche lo stato biologico delle acque, in particolare fitoplancton, sedimenti e granulometria, al fine di monitorare l’evoluzione delle matrici ambientali durante le fasi di rimozione del relitto e analizzare la salute dell’ecosistema marino.
“ARPAT verificherà, insieme agli altri enti coinvolti, le eventuali contaminazioni – ha commentato il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini – e anche gli eventuali impatti sull’ecosistema marino, in un’ottica di protezione ambientale volta a garantire la tutela della salute umana”.
“Trasformeremo in positivo questo evento calamitoso impegnandoci immediatamente nella rapida costruzione del pontile, così importante per la città di Massa. La Regione sarà al fianco del Comune e della Prefettura nel supportare i lavori, poiché il ripristino dei luoghi è una necessità fondamentale per il futuro”. Sono le parole del presidente Eugenio Giani, di ritorno da Massa, dove ieri ha svolto un lungo sopralluogo insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni, al prefetto, ARPAT e tutti i soggetti coinvolti. L’assessora Monni ha poi spiegato che “i soggetti incaricati dall’armatore stanno posizionando due tipi di panne: quella più vicina alla nave, in grado di trattenere eventuali quantità di carburante rilasciate, e una più esterna”, che “possiede invece una forte capacità di contenimento”.
Fonte: Arpat – ufficio stampa