Fine vita: approvata a maggioranza la legge toscana con 27 voti favorevoli.

Fine vita: approvata a maggioranza la legge toscana con 27 voti favorevoli.

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La Toscana ha introdotto una nuova legge riguardante le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento con una larga maggioranza: 27 voti favorevoli (Partito Democratico, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e gruppo misto), 13 contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd, Lucia De Robertis).

La legge è stata approvata oggi alle 17:27 (in calce l’immagine del voto in diretta) dopo un ampio dibattito, illustrata durante la seduta di ieri dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd).

La votazione

Gli emendamenti

Durante la discussione in aula sono stati approvati diversi emendamenti presentati dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) per la maggioranza. In particolare, è stato approvato l’emendamento n.3 che modifica l’art. 2, stabilendo l’accesso al suicidio medicalmente assistito per coloro che soddisfano i requisiti stabiliti dalle sentenze della Corte Costituzionale, con 24 voti favorevoli e 5 contrari. L’emendamento n.4 modifica l’art.3 e regola la composizione e il funzionamento dell’organo aziendale (Commissione multidisciplinare permanente), approvato con 26 voti favorevoli e 6 contrari. È stato approvato un subemendamento proposto dal consigliere regionale Marco Stella, che ha richiesto l’inclusione di un medico di cure palliative con competenze assistenziali. Successivamente, l’aula ha approvato l’emendamento n.5 che sostituisce l’art.4 e disciplina le modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito, con 25 voti favorevoli e 5 contrari.

Infine, è stato approvato l’emendamento n.6 che introduce l’art.4 bis, fissando a 37 giorni il termine per il completamento del procedimento, con 25 voti favorevoli e 5 contrari.

Approvati anche gli emendamenti n.7 (introduzione dell’art. 4 ter sulle modalità di attuazione), n.8 (art. 4 quater per supporto alla realizzazione della procedura di suicidio medicalmente assistito, con 26 favorevoli e 7 contrari), n.9 (sostituisce l’art.5 sulla gratuità delle prestazioni), e n.10 (sostituisce l’art.6 relativo alla norma finanziaria con 24 favorevoli e 6 contrari). Inoltre, l’aula ha approvato un subemendamento al preambolo per garantire assistenza sanitaria e psicologica ai pazienti, e l’emendamento n.11, sostitutivo dell’intero preambolo, che elimina riferimenti a un livello essenziale di assistenza (LEA), con 25 voti favorevoli e 6 contrari. Durante la discussione sono stati respinti numerosi emendamenti e sub-emendamenti presentati dal consigliere regionale Marco Stella (Forza Italia).

Gli ordini del giorno

In concomitanza con l’approvazione della legge regionale sul suicidio medicalmente assistito, sono stati approvati due ordini del giorno dal Consiglio regionale. Il primo, presentato dal gruppo di Italia Viva, impegna la Giunta a promuovere l’idea del fine vita come morte dolce, integrando nelle politiche regionali la valorizzazione delle cure palliative e investimenti nelle strutture dedicate, come hospice e ospedali di comunità, per garantire un accompagnamento dignitoso alle persone in fase terminale.

Inoltre, si prevede di sottolineare nel nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale 2024-2026, come parte della sua missione, il concetto di ‘nascere bene e morire bene’, con particolare riguardo all’assistenza domiciliare palliativa. Infine, si prevede di monitorare che ogni direttore generale delle aziende sanitarie locali dimostri di aver implementato cure palliative adeguate e che gli investimenti in tale ambito siano almeno raddoppiati rispetto agli attuali livelli.

Questo ordine del giorno è stato approvato con 23 voti favorevoli provenienti dal Partito Democratico, Italia Viva e Movimento 5 Stelle. Alcuni membri delle opposizioni, inclusa la consigliera del Pd Lucia De Robertis e nove consiglieri dei gruppi Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, hanno scelto di non esprimere il proprio voto. Il secondo ordine del giorno, approvato con 25 voti favorevoli provenienti da Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle e 11 contrari da Fratelli d’Italia e Lega, è stato presentato dal Partito Democratico e impegna la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché venga avviato un percorso legislativo nazionale per regolare in modo coerente le procedure relative al suicidio medicalmente assistito, in attuazione delle sentenze della Corte Costituzionale n. 242 del 2019 e n. 135 del 2024. Si prevede anche di sollecitare il Governo affinché avvii un’iniziativa legislativa per garantire criteri omogenei nella applicazione delle pronunci e tutelare la dignità della persona e la certezza operativa per i professionisti sanitari coinvolti.

Le dichiarazioni di voto

“Laicità e diritto all’autodeterminazione”, afferma il consigliere Maurizio Sguanci, aprendo le dichiarazioni prima del voto finale e confermando il voto favorevole del gruppo Italia Viva. “Ringrazio l’associazione Coscioni, con questa legge normiamo procedure sanitarie che finora sono state diseguali, lasciando alcuni ad attendere anni per un diritto riconosciuto da una sentenza della Corte costituzionale”.

Anche Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 stelle, esprime il suo orgoglio per questo “passaggio di civiltà per la Regione Toscana”. “Il dibattito di questi giorni non è stato facile, ha rinforzato le nostre posizioni, e sono ancora più convinta del voto favorevole che esprimeremo. Il Parlamento deve affrontare un dibattito come questo e speriamo arrivi a una legge unica”. E aggiunge un ringraziamento all’associazione Coscioni: “Senza di voi, oggi non saremmo qui”.

“Il dibattito che abbiamo affrontato interroga le coscienze”, dichiara Alessandro Capecchi, annunciando il voto contrario di Fratelli d’Italia. “Ringrazio gli uffici e il legislativo per il lavoro svolto su una proposta di legge sostanzialmente riscritta. Sono convinto che il percorso intrapreso dalla Toscana non sia il più corretto”.

Elena Meini, capogruppo della Lega, esprime i suoi apprezzamenti per il livello degli interventi, ma afferma: “Questo sarà un tema che ci contraddistinguerà anche nella prossima campagna elettorale”. “Matteo Salvini ha più volte sottolineato che ci è stata data la possibilità di esprimerci liberamente, e voteremo tutti, ognuno seguendo il proprio percorso, convintamente contro questa legge”.

Marco Stella (Forza Italia) ribadisce: “Questa proposta di legge è sbagliata anche per ragioni antropologiche. Essa contribuisce a costruire un’idea nella società che la fragilità e il dolore debbano essere eliminati”. Stella evidenzia anche questioni politiche relative alla maggioranza allargata che ha approvato la legge, interrogandosi su come si pongano oggi i cattolici all’interno del Partito Democratico.

Il consigliere Andrea Ulmi (gruppo misto-Merito e lealtà) conferma l’intenzione di voto favorevole, affermando: “Questa legge è una risposta necessaria al vulnus normativo a livello nazionale. In questa fase transitoria, è fondamentale dare un indirizzo uniforme per tutto il territorio”.

“È difficile riassumere le motivazioni che portano il gruppo Pd a votare compatto a favore di questa legge”, dichiara Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Partito Democratico. “Ringrazio i promotori e tutta l’Aula. Riteniamo che questa legge rappresenti un passo di civiltà che stimolerà il Parlamento”.

Gli interventi finali di Giani e Mazzeo

In conclusione, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, esprime apprezzamento per la condivisione di opinioni manifestate: “Abbiamo assistito a un dibattito costruttivo, animato da un profondo patos. Questo Consiglio ha compiuto un salto di qualità e di civiltà, ponendo la Toscana in una posizione di avanguardia. Non è corretto parlare di eutanasia, stiamo solo seguendo i criteri stabiliti dall’ordinamento”. Giani fa riferimento a Paolo Malacarne, ex primario di terapia intensiva, per spiegare quanto deciso dalla Corte nel 2019 e afferma che “il nostro messaggio è un’espressione di civiltà a livello nazionale, laddove il Parlamento ha omesso di ascoltare”.

“Con questa legge la Toscana emette un forte messaggio di civiltà”, prosegue Giani. “Colmiamo una lacuna e facciamo un passo in avanti rispetto ad altre Regioni. Questa legge definisce procedure, tempi e modalità relative al costo dei farmaci per l’assistenza al fine vita. Affermiamo la legittimità del percorso indicato dalla Consulta”. Giani conclude ringraziando i consiglieri per la compostezza durante il dibattito e auspicando che il Parlamento si faccia ispirare da questo passo della Toscana.

In vista del voto finale, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, rivolge un ringraziamento al presidente Sostegni per l’equilibrio dimostrato nei nove mesi di lavoro, e all’Aula per aver dato esempio di buona politica. “Ringrazio anche i 10.700 cittadini che hanno sostenuto questa proposta di legge, il loro supporto ha aperto spazi di riflessione profonda che hanno portato a un voto libero e democratico. Siamo arrivati a questa legge senza alcuna pressione e non mi sorprende che avvenga in Toscana, una regione di diritti”.

La proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi subito” è stata promossa dall’associazione Luca Coscioni. L’atto regola le “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, in conformità con le sentenze della Corte Costituzionale 242/2019”. La Toscana potrebbe diventare la prima Regione in Italia ad approvare una regolamentazione sul fine vita, dopo che i promotori hanno depositato oltre 10mila firme autentiche.

Oltre alle posizioni politiche, si è manifestato un filo conduttore: il ringraziamento al comitato, ai firmatari e al lavoro della commissione che ha garantito il necessario confronto.

A seguire le diverse opinioni emerse durante il dibattito, elencate per partito per chiarezza:

I GRUPPI DI MAGGIORANZA

Partito Democratico

Marco Niccolai (Pd) parla di una “discussione delle più importanti e profonde del mandato” e sottolinea l’omissione da parte del legislatore nazionale. “Questa legge non è sull’eutanasia, non fa della Toscana la Svizzera d’Italia”, ma risponde alla comunità e invita il Parlamento a svolgere la propria parte.

Andrea Vannucci (Pd) afferma che la politica ha l’onere di occuparsi della vita delle persone senza demandare a nessun altro. “Voto con responsabilità per garantire diritti in modo uniforme ed accessibile”.

La consigliera Cristina Giachi (Pd) evidenzia come l’Assemblea legislativa toscana debba prevedere un minimo di uguaglianza, anche se non raggiunta dalla legge statale.

Andrea Pieroni (Pd) riflette sull’importanza di non banalizzare il tema della vita e della morte e sulla necessità di una legislazione nazionale che colmi il vuoto normativo.

Donatella Spadi (Pd) aggiunge che con questa legge verranno eliminate le disuguaglianze in contesto di cura e assistenza.

Iacopo Melio (Pd) afferma che la legge riconosce a tutti i cittadini toscani un’equità di trattamento in merito a una sentenza della Corte.

Francesco Gazzetti (Pd) ribadisce che la legge non è stata portata avanti come una legge bandiera, ma con un impegno concreto nel rispondere a una proposta di legge d’iniziativa popolare.

Cristiano Benucci (Pd) afferma che il diritto alla vita deve essere tutelato, ma è altresì obbligatorio bilanciarlo con il principio di libertà e autodeterminazione.

Federica Fratoni (Pd) esprime gratitudine per il lavoro della commissione e l’associazione Coscioni, affermando che la legge non crea un diritto, ma garantisce l’effettivo esercizio del diritto stesso.

Marco Martini (Pd) rimarca l’importanza della laicità e della dignità della morte, affermando di sostenere la legislazione che ci consente di tutelare le scelte individuali.

Vincenzo Ceccarelli (Pd), capogruppo, ringrazia tutti i partecipanti al dibattito e conferma la volontà del gruppo di affrontare il tema della vita con rigore e senza ipocrisia.

Italia Viva

Sguanci Maurizio (Italia Viva) racconta la propria esperienza personale con la morte dignitosa dei suoi cari, sottolineando che la legge non modifica quanto stabilito dalla Corte Costituzionale.

Il vicepresidente Stefano Scaramelli (Italia Viva) conferma l’intenzione di regolamentare l’esercizio di un diritto sancito dalla Costituzione.

I GRUPPI DI MINORANZA

Marco Landi (Lega) definisce la legge come un atto frutto di una volontà fragile, sottolineando il rischio di vulnerabilità rispetto a eventi di malattia e dolore.

Giovanni Galli (Lega) riconosce il lavoro svolto dalla commissione, ma esprime il suo dissenso, avvertendo il rischio di un manifesto ideologico.

Marco Casucci (Lega) difende il valore della vita come fondamentale e sottolinea la responsabilità della società nel proteggere i più fragili.

Elena Meini (Lega) ringrazia per la possibilità di discutere su un tema così delicato e conferma il proprio voto contrario, in nome della tutela della vita.

Diego Petrucci (FdI) stigmatizza l’approccio ideologico e propone che un tema così delicato richieda l’intervento del Parlamento.

Massimiliano Riccardo Baldini (FdI) invoca un percorso più virtuoso e sollecita il Parlamento a legiferare in merito.

Vittorio Fantozzi (FdI) riconosce la necessità di colmare un vuoto legislativo, ma rimarca che la questione deve essere gestita dal Parlamento nazionale.

Alessandro Capecchi (FdI) si interroga sull’idoneità della legge come strumento e propone un approccio organizzativo più adeguato.

Marco Stella (Forza Italia) critica la mancanza di un dialogo unitario e offre domande sugli aspetti organizzativi e di supporto alla legge.

Silvia Noferi (M5S) esprime che non si tratta di sostituirsi al Parlamento, ma di garantire una chiara procedura per l’accesso ai farmaci.

Irene Galletti (M5S) ringrazia per il supporto ricevuto nella creazione della legge e afferma il bisogno di rispondere a chi sta soffrendo.

Gruppo misto

Andrea Ulmi rileva la difficoltà iniziale ad avvicinarsi alla proposta, affermando la necessità di una legge nazionale per normare il problema del fine vita.

«Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti». Questa la dichiarazione del cardinale Paolo Augusto Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana, dopo l’approvazione della legge regionale sul suicidio medicalmente assistito da parte del Consiglio Regionale della Toscana.

“Oggi, con l’approvazione della legge sul suicidio medicalmente assistito, la Toscana ha toccato il punto più basso della sua storia. La terra di Dante, di Santa Caterina da Siena, di San Bernardino, culla di una civiltà anche religiosa, oggi ha aderito alla cultura dello scarto e della morte. Fratelli d’Italia non può accettare una legge simile. Da sempre ci battiamo, e sempre ci batteremo, contro questa anti cultura, con rinnovata fermezza, il nostro sì alla vita, dal concepimento alla morte per cause naturali. Questa legge disumana appena approvata potrebbe comportare, per un’ampia platea di donne e uomini, a sentirsi spinti verso la morte; pensiamo alle persone sole con gravi malattie, agli anziani, ai fragili. Chiederemo l’intervento del governo affinché esamini con cura tutti gli elementi di conclamata incostituzionalità di questa legge. Come avevamo già avuto modo di sottolineare, infatti, la Regione non è competente su questa materia, sulla quale lo è invece lo Stato, e a confermarlo è l’articolo 117 della Costituzione. Ricordiamo che se ogni regione italiana legiferasse autonomamente, ci troveremmo nel peggior caos normativo”. Lo scrivono, in una nota, il deputato e vice coordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti e il deputato Alessandro Amorese.

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