MILANO (ITALPRESS) – Il 2024 si conclude in maniera fondamentalmente positiva, ma deve essere contestualizzato in un periodo storico più ampio: è importante riflettere su quanto avvenuto nel 2023, anno caratterizzato da una ripresa dopo la pesante crisi causata dalla pandemia che ha bloccato la mobilità e la redditività di tutto il settore delle agenzie di viaggio. Domenico Pellegrino, presidente di Aidit Confindustria e CEO del gruppo Bluvacanze, lo ha affermato in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Il 2023 ha rappresentato finalmente il primo anno a pieno regime, con risultati più che soddisfacenti. Tuttavia, ha anche messo in luce alcune problematiche. La principale è l’inflazione, che ha comportato un aumento dei prezzi, in particolare per i voli e l’hospitality, incidendo così in modo significativo sulle tariffe medie dei pacchetti turistici, circa il 16% in più. Questo, nel 2024, ha avuto delle ripercussioni sulla capacità di spesa dei consumatori: in particolare, il mercato di massa ha visto una compressione del suo potere d’acquisto, ma nonostante ciò abbiamo comunque registrato una chiusura d’anno positiva, con un incremento medio compreso tra il +6 e l’8%.”
Per quanto riguarda le previsioni per il 2025, “la cosiddetta prenotazione anticipata, ossia la capacità di prenotare in anticipo, è passata dai classici 80-90 giorni a 140-150 giorni. Ciò significa che coloro che possono pianificare – sia per disponibilità di tempo che economica – lo stanno facendo con largo anticipo; questo rappresenta un beneficio fondamentale per l’intera filiera, in quanto consente una gestione più efficiente dell’occupazione e della pianificazione dei prezzi. È evidente, però, che esiste una fascia di popolazione che non ha questa possibilità e sta quindi optando per le offerte last minute.” In questo Natale, “il lungo raggio ha giocato la sua carta vincente”, spiega Pellegrino, con “un’ottima preparazione alle vendite nel periodo settembre-ottobre, un rallentamento a novembre, e poi una ripresa proprio grazie alle dinamiche last minute.”
Dal periodo post-pandemia, afferma il presidente di Aidit Confindustria, “si è registrata in Italia una perdita di circa il 25% dei punti vendita: il lungo blocco delle attività ha senza dubbio avuto un impatto significativo, portando a una migrazione di alcune professionalità verso altri settori. Tuttavia, il vero problema risiede nella mancanza di un ricambio generazionale, il che ci espone a rischi nel futuro, affrontando le sfide con un approccio culturale e demografico non idoneo alle nuove tecnologie. La capacità di attrarre talenti in questo specifico segmento è molto limitata per due motivi: il primo è relativo alla bassa redditività delle aziende, mentre il secondo concerne la percezione culturale del ruolo delle agenzie di viaggio.”
Per Pellegrino “è necessario intraprendere un doppio percorso di formazione e di interventi strutturali per rendere questi lavori più attraenti.” Il settore ha subito un cambiamento notevole e spesso, parlando con chi non è parte di questo mondo, si pensa che sia una professionalità ormai superata dall’avvento di internet e dell’intelligenza artificiale, che hanno ridotto l’importanza delle interazioni tradizionali. Tuttavia, questi strumenti sono diventati amici dell’agente di viaggio, preservando la centralità del suo ruolo, sebbene con una funzione rinnovata e un valore aggiunto riconosciuto, definito dagli anglosassoni “human to human”. Lungi dall’essere sostitutiva, la tecnologia deve essere gestita in modo proattivo. La considero una straordinaria opportunità che, se affrontata correttamente, potrà evidenziare ulteriormente quell’umanità che fa la differenza. Ancora una volta, saranno le persone a fare la differenza.”
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