Fino a un milione di dollari di ricompense ai soldati russi per disertare il fronte in Ucraina. Questa sarebbe la proposta avanzata da Kiev ai militari russi presenti nella provincia orientale di Donetsk. La denuncia proviene dal Servizio federale di sicurezza (Fsb) del Cremlino, che sostiene di aver “intercettato un’operazione” ucraina mirata a incentivare i soldati a “lasciare le loro posizioni nella città di Gorlovka”.
La denuncia degli 007 del Cremlino
“Le intenzioni della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino sono state rapidamente rilevate dai servizi di controspionaggio militare dell’Fsb,” ha dichiarato l’agenzia, precisando che gli agenti sono riusciti a ricevere circa 97.050 euro da Kiev come ‘anticipo’.
Inoltre, l’Fsb ha messo in evidenza che “durante le operazioni sono state identificati luoghi di raccolta delle forze ucraine”, consentendo all’esercito russo “di eseguire attacchi preventivi con missili e artiglieria lungo le rotte di movimento riconosciute”.
“Il nemico ha subito significative perdite sia umane che materiali”, ha affermato l’Fsb, aggiungendo che i fondi presumibilmente ricevuti da Kiev “sono stati utilizzati per l’acquisto di attrezzature e risorse tecniche a supporto delle unità coinvolte nell’operazione militare speciale”.
Zelensky, proposta su armi e beni russi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nel frattempo sollecitato l’Occidente a comprare armi dall’Ucraina utilizzando i circa 250 miliardi di dollari provenienti dai beni russi congelati.
“Il sostegno più efficace all’esercito ucraino consiste nel destinare 250 miliardi. L’Ucraina utilizzerà questi fondi, investendo una parte significativa per la produzione interna e per l’importazione di quei tipi di armi che ci servono e non abbiamo”, ha dichiarato Zelensky durante una conferenza stampa a Varsavia.
