ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024, il settore turistico ha registrato risultati molto positivi, evidenziando una chiara evoluzione: inizialmente, la maggior parte dei turisti in Italia erano locali, mentre ora gli stranieri stanno acquisendo una fetta più significativa. È necessario cercare di ridurre la perdita di turisti italiani, come accaduto durante l’estate, influenzati anche dall’aumento dei prezzi in alcune mete. Alessandra Priante, presidente di Enit, ha rilasciato queste dichiarazioni a Claudio Brachino per la trasmissione Italpress Economy, poco dopo la conclusione del G7 dedicato al Turismo a Firenze.
“Non era mai stato organizzato un G7 sul turismo; abbiamo fatto la storia”, ha affermato Priante. L’evento di Firenze “è stato eccezionale, non soltanto per l’accoglienza preparata dal ministero (la sede era Palazzo Vecchio e ci sono state visite agli Uffizi, oltre a un affascinante side event su un treno storico diretto a Monteriggioni con lo chef Heinz Beck)”, ma anche per il fatto che “ha introdotto l’intelligenza artificiale in modo serio, a livello di coesione nella politica internazionale”, ha aggiunto.
Il turismo “è un settore economico e, come in tutti gli ambiti, è fondamentale prendere decisioni basate su dati solidi”, ha sottolineato Priante. L’intelligenza artificiale offre l’opportunità di colmare la disarmonia nei dati, non solo tra vari Paesi, ma anche all’interno dello stesso Paese tra le diverse regioni, permettendo di identificare tendenze e sviluppare modelli predittivi cruciali per il settore turistico”.
A Firenze, è stato firmato un Patto per il turismo. “Prima del G7, il ministro Santanchè ha convocato l’intera industria, sia verticalmente che orizzontalmente, compreso il settore del trasporto” per stabilire un accordo su “10 direttive da perseguire in maniera coordinata. Questo Patto rappresenta anche un simbolo: se siamo uniti e condividiamo la stessa visione, possiamo avanzare”. Il ministro ha sottolineato l’importanza della “collaborazione” anche in vista del Giubileo a Roma. “Il Comune ha garantito che si sta attrezzando adeguatamente”, ha fatto notare Priante. Secondo le proiezioni, “si prevedono significativi arrivi, parliamo di decine di milioni” durante l’anno giubilare, pur tenendo presente che “non tutti gli arrivi saranno di pellegrini”. Ci saranno “turisti desiderosi di visitare Roma anche al di là del Giubileo”, e “non dobbiamo scoraggiarli”, ma “vogliamo anche ridurre la pressione sul centro città”. Pertanto, “collaboriamo con la Regione Lazio” per mettere in risalto “meraviglie come Tivoli, Viterbo o Fiuggi”.
Priante ha affermato che “l’overtourism non è un concetto valido; è una terminologia inaccurata se vista come un fenomeno nell’aria. A mio avviso, si tratta piuttosto di mala gestione. La questione riguarda la consapevolezza e la chiara gestione dei flussi turistici”.
Per il futuro, è essenziale investire nella formazione. “Dobbiamo attrarre di nuovo i giovani che hanno lasciato il settore e per fare ciò, è necessaria la partecipazione del settore privato, che deve garantire loro prospettive di carriera nel turismo”, ma “la formazione è imprescindibile poiché permette non solo di fornire competenze tecniche, ma anche di preparare le future generazioni”.
In particolare, Priante ha lodato il progetto della Scuola d’Egitto, realizzato dal ministero del Turismo in collaborazione con la Scuola Italiana di Ospitalità e Federturismo Confindustria, nell’ambito del Piano Mattei: “Un grande progetto per formare giovani egiziani per professioni tecniche e consentire loro di lavorare in Italia con contratti regolari. Nessun altro Paese europeo aveva intrapreso un’iniziativa simile prima di noi; siamo pionieri”, ha osservato. Inoltre, “stiamo lavorando insieme ai rettori della Bocconi e della Luiss” per l’istituzione di “corsi post-laurea e, in futuro, corsi di laurea in Management del turismo internazionale in lingua inglese, per formare i manager nel turismo: il turismo deve essere visto come una carriera di prestigio, come quella di un direttore di banca o di un grande azienda”, ha concluso Priante.
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