Tajani: “Nessuna pace senza l’Europa, sfruttiamo la forza delle sanzioni”

Tajani: “Nessuna pace senza l’Europa, sfruttiamo la forza delle sanzioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “La situazione dei negoziati per la pace tra Russia e Ucraina rimane molto incerta. L’Europa non deve farsi prendere dall’ansia per questa o quella dichiarazione, ma deve rimanere compatta e agire con calma e determinazione”. A dichiararlo, in un’intervista a La Stampa, è il segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il quale sottolinea che “l’Europa ha il diritto di partecipare alle trattative” e deve affermare il proprio ruolo in virtù delle significative sanzioni economiche imposte alla Russia. Pertanto, qualsiasi accordo “dovrà includere il nostro coinvolgimento”.
“A Monaco – racconta – ho avuto due incontri con Marco Rubio e altri due con l’inviato per Russia-Ucraina, Keith Kellogg, e non ci è mai stato comunicato questo tipo di messaggio. Con il segretario di Stato americano ho discusso delle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia negli ultimi mesi: è evidente che questa è una leva fondamentale per reclamare un ruolo. Anche Rubio ha riconosciuto pubblicamente la necessità di coinvolgere noi e l’Ucraina. L’Europa deve essere forte, unita e credibile, consapevole della sua insostituibilità nel processo negoziale. Dobbiamo pretendere di far parte del tavolo”. “I negoziati – sottolinea Tajani – non si concluderanno in pochi giorni, ma richiederanno mesi: ci troviamo ancora in una fase preliminare. E siamo certi che gli americani non stiano consultando l’Europa e che non tengano conto dei messaggi che stiamo inviando? A Monaco, cosa hanno fatto i ministri europei? Il messaggio è chiaro: Ucraina ed Europa devono essere incluse. Ribadisco: non dobbiamo farci prendere dal panico perché invieremmo un segnale di debolezza. La calma è una virtù dei forti”. “Il presidente francese – aggiunge il ministro degli Esteri – ha convocato un incontro tra i principali leader europei per discutere della nostra posizione comune. Per esempio, non possiamo ignorare la questione della Difesa europea, che per noi italiani è fondamentale, come sosteniamo fin dai tempi di De Gasperi e come abbiamo sempre affermato anche con Silvio Berlusconi”.
“Noi – spiega Tajani – sosteniamo un aumento delle spese per la Difesa e sono contento che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, abbia ascoltato le nostre richieste aprendo alla possibilità di scorporarle dal Patto di Stabilità. Questo cambiamento è già da considerare un nostro successo diplomatico. Siamo determinati a raggiungere innanzitutto il 2%, ma non possiamo farlo riducendo i fondi per il sociale; non taglieremo le spese per gli ospedali o le scuole, quindi l’allentamento dei vincoli Ue è fondamentale”. “Noi – ribadisce – non ci siamo mai nascosti dietro scuse. Siamo il Paese, dopo gli Stati Uniti, con il maggior numero di uomini e mezzi impegnati nelle missioni Nato. I nostri militari sono dispiegati in tutto il mondo; questo è un impegno significativo che intendiamo valorizzare”.
“Investire di più nella Difesa – aggiunge – non significa essere guerrafondai, ma invece impegnarsi di più, ad esempio, nelle missioni di pace. Il potenziamento della Difesa europea è cruciale per rafforzare la nostra presenza all’interno della NATO”. “Lo scorporo dal deficit – sottolinea il ministro Tajani – è essenziale per consentire agli Stati di raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla NATO. Inoltre, io sono un europeista e sostengo la necessità di introdurre gli Eurobond per la Difesa, ma bisogna vedere se anche gli altri Paesi sono d’accordo… Me lo auguro, dato che sono sempre stato un sostenitore di questa posizione, da commissario e anche da presidente del Parlamento europeo. Nel maggio 2023, nel suo ultimo discorso pubblico prima di lasciarci, Berlusconi ci ha esortato a combattere per un esercito europeo”. Rispondendo alla domanda se l’Europa sia pronta a garantire la sicurezza per Kiev con una presenza militare, dice: “Le garanzie devono provenire da un fronte più ampio degli Stati europei. Anche gli Stati Uniti devono essere coinvolti, vediamo in quale modo. Una eventuale missione militare di peacekeeping dovrà necessariamente essere internazionale, possibilmente nell’ambito delle Nazioni Unite, coinvolgendo quindi il Consiglio di Sicurezza. In questo contesto, noi come Italia e come Europa saremo ovviamente pronti a fare la nostra parte, proprio come siamo pronti a farlo in Medio Oriente”. E riguardo alla richiesta di vari leader di nominare un inviato Ue per l’Ucraina, commenta: “Innanzitutto, l’UE deve decidere cosa intende fare, dopodichè il Consiglio definirà come procedere e con quali figure. È altresì fondamentale che ogni passo venga compiuto in accordo con il Regno Unito”. “La collaborazione transatlantica – ricorda Tajani – prosegue da anni. Ci sono sempre stati e ci saranno momenti di attrito, ma l’atteggiamento deve essere costruttivo. Dalle discussioni con Rubio ho capito che vogliono dialogare con noi e non hanno intenzione di escluderci”. “Noi, come Forza Italia – spiega – abbiamo invitato i nostri iscritti in Germania a supportare la Cdu/Csu. Vance fa Vance e io faccio Tajani. Con la nuova amministrazione Trump, c’è un dialogo aperto e dobbiamo essere forti, senza mostrare segni di panico. Sappiamo bene che da soli non possiamo proteggere l’Ucraina, ma un’azione decisa da parte degli americani è necessaria”. E riguardo al conflitto sui dazi, “è necessario negoziare. Come ha sottolineato anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, una guerra commerciale danneggerebbe tutti e aumenterebbe l’inflazione negli Stati Uniti, un scenario che gli stessi americani vogliono evitare. È necessario lavorare su una strategia, ad esempio prevedendo maggiori investimenti negli Stati Uniti e aumentando gli acquisti di prodotti americani. E dobbiamo rimanere uniti come Europa, perché insieme siamo più forti”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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