“Il sistema contributivo si basa sulle somme versate, il che significa che anche in presenza di un’ultima retribuzione più bassa, il montante continuerà a crescere, anche se di solo 1 euro. Ciò rende l’attività lavorativa estremamente flessibile. Questo sistema offre la possibilità di scegliere, ed è questa la grande caratteristica del nostro approccio”. Queste sono le parole del direttore centrale Pensioni dell’Inps, Vito La Monica, durante l’evento intitolato ‘@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario’, svoltosi oggi a Roma e organizzato da Inps e Fondazione Migrantes. L’incontro, moderato dal vicedirettore dell’Adnkronos, Fabio Insenga, ha fornito un’importante opportunità di discussione sul tema dei pensionati italiani all’estero.
“Dobbiamo distinguere tra due fasi: un momento di accumulo – prosegue il direttore La Monica – e un momento di pensione. Per quanto riguarda quest’ultima, già disponiamo di una serie di strumenti di tutela per coloro che lavorano, o che hanno versato contributi, in Paesi extra Ue, all’interno dell’UE e attraverso convenzioni o regolamenti che consentono unire i contributi versati in diversi Paesi per ottenere una pensione unica. È chiaro che ogni Paese corrisponderà la quota pensionistica in base ai contributi versati lì. Attualmente siamo nella fase di accumulo, in cui i contributi vengono versati in preparazione della pensione”, spiega.
“Il mercato del lavoro è cambiato, oggi non esiste più – afferma il direttore centrale Pensioni Inps – un unico luogo fisico per l’attività lavorativa, ma si è affermato il nomadismo digitale. Anche il rapporto di lavoro subordinato sta evolvendo, poiché in alcuni casi il datore di lavoro è diventato un algoritmo o una piattaforma. Stiamo assistendo a un cambiamento epocale nel mondo del lavoro, che avrà sicuramente ripercussioni sul sistema pensionistico. Tuttavia, nel nostro Paese siamo un passo avanti, poiché abbiamo adottato il sistema contributivo. Un sistema finanziario che si basa sui contributi versati, che determinano poi l’ammontare della pensione. Non è il periodo di iscrizione a una specifica gestione a definire l’importo della pensione, ma il montante totale dei contributi versati. Quindi, si tratta di un sistema neutrale rispetto al mercato.”