Mettere al centro la salute, il benessere e la dignità della persona è fondamentale per uno sviluppo veramente sostenibile, che consideri non solo i principi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), ma anche l’H di Human, insieme a Health, Heart e Happiness. Un obiettivo mirato a realizzare un benessere sia individuale che collettivo che accompagni il progresso. Questo è il tema principale del saggio “Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human e Happiness”, scritto da Massimo Lapucci, Manager e Senior Advisor, International Fellow per l’Intelligenza Artificiale all’Università di Yale, e da Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo.
Gli autori esplorano le ‘origini della sostenibilità’, risalendo fino al secolo dei Lumi e attraversando le rivoluzioni industriali, fino a giungere alla crescente consapevolezza ambientale. L’opera si concentra sull’‘ultima frontiera’: da ESG agli SDG 2030, che definiscono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, una roadmap per le persone e il Pianeta, in cui Health e Human sono valori fondamentali.
Attraverso una riflessione che abbraccia oltre tre secoli di storia, il libro analizza economia, sviluppo tecnologico, intelligenza artificiale, spiritualità e società, evidenziando come concetti di benessere (Happiness), empatia e compassione (Heart) si integrino nel paradigma ESG. È una visione rinnovata che comprende il benessere, la salute e la felicità sia individuale che collettiva.
“I benefici legati alla sostenibilità ESG, sebbene oggettivi, rischiano di essere minati da critiche e dubbi sulla loro reale efficacia – sottolinea Massimo Lapucci – Negli ultimi anni, i principi ESG sono stati a volte inflazionati, alterati per esigenze comunicative, o persino distorti fino a diventare un semplice adempimento burocratico o una mera quantificazione nel bilancio. Questo è il motivo per cui il nuovo paradigma ESG+H vuole stimolare un ripensamento di uno strumento prezioso, partendo dalla persona e in sintonia con il Pianeta, per migliorare le condizioni di lavoro, l’economia e la società nel suo insieme, verso un futuro realmente sostenibile”.
“In un contesto in continuo cambiamento, le necessità legate alla sostenibilità ESG non sono un fenomeno recente, ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali del passato – afferma Stefano Lucchini – Ogni trasformazione economica ha comportato nuove sfide per l’ambiente e la società e oggi più che mai è essenziale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità, tenendo a mente che non possiamo parlare di sostenibilità senza considerare l’essere umano nella sua totalità. La nuova dimensione ESG+H proposta nel nostro saggio pone al centro la salute, il benessere e la dignità della persona, come fondamento di un auspicato nuovo umanesimo”.