“L’Europa non può permettersi di rimanere indietro” nel campo della guida autonoma. Questa è l’affermazione di Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, che ha fatto eco proprio nel giorno in cui la multiutility ha avviato, insieme al Politecnico di Milano e a Most, la prima sperimentazione europea di car sharing a guida autonoma a Brescia.
“Il contesto geopolitico è chiaro: poco fa, negli Stati Uniti, è stato dichiarato che nessuna auto cinese a guida autonoma potrà circolare nel loro territorio, poiché temono che questa tecnologia possa comportare dei rischi. Anche l’Europa si trova davanti a una questione simile” ha sottolineato Mazzoncini, suggerendo che “deve fare una scelta: sviluppare una nostra piattaforma, oppure, prima o poi, dovremo adattarci a quelle di altri”. L’amministratore delegato ha poi sottolineato, “considerando l’importanza per la nostra industria e il nostro settore della ricerca”, la necessità di “lavorare su una piattaforma propria. Negli Stati Uniti hanno scelto di partire da due aree chiave, Phoenix e San Francisco. Oggi avviamo questo progetto da Brescia, e domani potrebbero sorgere altre iniziative in Europa. Bisogna pur sempre cominciare da qualche parte”.
Brescia si rivela un luogo ideale per questa sperimentazione. “È una città in cui sapevamo ci fosse un terreno favorevole per testare nuove idee; è sempre accaduto in passato. Pensiamo al teleriscaldamento nel 1973, all’importante termovalorizzatore del 1999 e alla metropolitana automatica, la prima in Italia. È un comune che riceve bene le innovazioni e ha dimensioni adatte a funzionare come laboratorio”, ha dichiarato Mazzoncini, rassicurando che “la sperimentazione resterà a Brescia, anche perché è fondamentale mappare le strade con un livello di dettaglio molto elevato”. Alla conclusione della sperimentazione, prevista per fine novembre, sarà necessario decidere come procedere, in base anche alle risposte della politica. Su questo punto, l’amministratore delegato si è dimostrato ottimista.