A gennaio in Italia, il divario tra domanda e offerta di lavoro coinvolge 246mila assunzioni su un totale di 497mila programmate (49,4%), corrispondente a un’azienda su due, principalmente a causa della scarsità di candidati (32,0%). Questi dati emergono dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso il Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che analizza le proiezioni occupazionali di gennaio.
Risulta complicato reperire sul mercato – tra le professioni intellettuali e scientifiche – gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (62,1%) e gli ingegneri (58,5%). Tra le professioni tecniche, si evidenziano i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (67%) e i tecnici della salute (66,3%). Nel settore delle professioni qualificate nei servizi commerciali, risultano particolarmente difficili da trovare gli operatori della cura estetica (59,8%) e i professionisti nel campo dei servizi sanitari e sociali (55,9%).
Tra gli operai specializzati, le professioni con maggiore difficoltà di reperimento sono quelle degli addetti all’installazione e manutenzione di apparecchiature elettriche/elettroniche (75,5%) e dei fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (74,5%). Per i conduttori, gli operai specializzati nel settore tessile e delle confezioni (67,9%) e quelli addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (65,6%) si segnalano come le figure più difficili da trovare.