ROMA (ITALPRESS) – Il 16 e 17 novembre le Pro Loco italiane si riuniranno in assemblea a Roma. “Avremo quasi 40 ospiti e oltre 1200 iscritti; il focus principale riguarda la nostra governance, con il rinnovo delle cariche e discussioni su temi cruciali per la nostra gestione, come il terzo settore, le problematiche fiscali, il turismo e le attività culturali. Sarà anche l’occasione per presentare un progetto che ci impegna attualmente: il censimento del patrimonio culturale immateriale, il primo al mondo di questo genere”, ha dichiarato Antonio La Spina, presidente nazionale dell’Unpli, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, in un’intervista con Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy.
“Negli ultimi anni abbiamo fatto grandi progressi, crescendo in oltre 500 località e superando un milione e mezzo di soci e volontari. Abbiamo ampliato le nostre iniziative e stiamo investendo per il futuro, collaborando con il ministero della Cultura e l’Anci sul progetto del censimento del patrimonio culturale immateriale”, ha aggiunto La Spina, sottolineando che “la Pro Loco è un punto di riferimento per le comunità, sia nella promozione, valorizzazione e tutela delle attività culturali, sia per le dinamiche di animazione comunitaria. Le nostre 6.360 Pro Loco operano su molteplici aspetti e collaborano strettamente con le amministrazioni locali. Questa sinergia è molto forte, generando una sussidiarietà con gli enti locali, principalmente i Comuni, riguardo al turismo, all’accoglienza e all’aspetto sociale, unendo le comunità”
La questione dell’overtourism è sempre più pressing. Per il presidente dell’Unpli, “il turismo richiede una gestione attenta. Non possiamo focalizzarci esclusivamente sulle grandi città come Roma, Firenze e Venezia; è essenziale interagire con i tour operator per lavorare sul territorio, e noi rappresentiamo il miglior interlocutore per dare spazio ai borghi e alle aree meno conosciute. Il nostro ruolo nei piccoli centri è fondamentale, realizzando annualmente 110 mila eventi che attraggono 88 milioni di visitatori, di cui circa 20 milioni sono turisti internazionali. Dobbiamo far capire che non bisogna concentrarsi solo sulle grandi città, poiché ciò può aiutare a mitigare l’overtourism e apportare benefici alle aree meno visibili”
Le Pro Loco possono anche contribuire a combattere lo spopolamento nei piccoli centri: “È fondamentale incentivare e motivare i residenti a considerare il loro luogo come una potenziale meta turistica, il che implica investire su se stessi e fornire ai giovani opportunità lavorative stabili nella loro terra natale. È necessario anche attivare sistemi di scambio tra i piccoli Comuni, creando una serie di servizi essenziali. I nostri volontari svolgono un lavoro straordinario in questo ambito – ha concluso il presidente dell’Unpli – senza di loro, molti centri non avrebbero vita, e il loro operato mantiene viva la comunità”.
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