Impatto dell'obesità sulla sanità in Sicilia: una rete per il supporto e la cura

Impatto dell’obesità sulla sanità in Sicilia: una rete per il supporto e la cura

36 0

PALERMO (ITALPRESS) – L’obesità è una malattia cronica ricorrente che colpisce oltre il 10% della popolazione nazionale, con punte regionali che superano il 12-13%. La Sicilia è tra queste, tanto che gli interventi chirurgici in questo ambito rappresentano il secondo fattore a contribuire al saldo negativo della mobilità sanitaria dell’Isola, che nel 2023 ha raggiunto i 131 milioni di euro. I dati del biennio 2022-2023 stimano che 4 adulti su 10 siano in eccesso ponderale, con cifre che nell’Isola superano la media nazionale, dove un adulto su due è affetto da una forma più o meno grave di obesità. Questa condizione è la causa primaria dell’insorgenza o dell’aggravamento di diverse patologie (malattie cardiovascolari, broncopolmonari, metaboliche, ecc.), riducendo l’aspettativa di vita di anche 10 anni rispetto a quella di un coetaneo con peso normale, e compromettendone la qualità della vita. Secondo le ultime stime disponibili, si registrerebbero oltre 5 milioni di decessi a livello globale, equivalenti al 9% di tutti i decessi; in Italia, il numero è sopra i 64.000 (ovvero il 10% del totale).
Una delle nuove opportunità per affrontare l’obesità è la chirurgia bariatrica, e la Sicilia è in prima linea avendo istituito, insieme all’assessorato regionale alla Sanità, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per il trattamento dell’obesità negli adulti. Questo approccio è stato sviluppato attraverso una collaborazione tra professionisti del settore pubblico e privato, finalizzata a creare una rete regionale con protocolli definiti, mirando così a ridurre il saldo negativo della mobilità sanitaria dell’Isola. La chirurgia è infatti solo l’ultimo passo di una strategia complessiva contro l’obesità, che deve iniziare con una valutazione necessaria in cui il paziente è seguito da un team di specialisti (psicologi, nutrizionisti, endocrinologi, tra gli altri) per capire se l’operazione sia realmente indicata. Inoltre, “l’efficacia delle politiche socio-sanitarie per contrastare la diffusione di malattie croniche non trasmissibili associate all’obesità e al sovrappeso richiede non solo la responsabilità individuale nell’adozione di comportamenti e abitudini salutari, ma anche l’impegno delle istituzioni, in un intervento multisettoriale e multidisciplinare”, spiega il dottor Franco Pisello, che coordina un centro specializzato presso la clinica Candela, istituito 13 anni fa per volontà di Giuseppe Mastrandrea, partecipe nella creazione delle linee guida del Pdta. Oggi, con lui collabora anche Angelo Lo Iacono. Nel 2012 il centro è stato riconosciuto come Centro Affiliato dalla Società Italiana di Chirurgia dell’obesità e, a seguito dell’approvazione del Pdta Regionale per il trattamento integrato dell’obesità nell’adulto (2019), è diventato un centro di II livello (ovvero uno spoke per la cura dell’obesità).
Nel corso del 2023 (ultimi dati disponibili) la Casa di Cura ha effettuato circa 300 interventi all’anno, diventando, di fatto, la seconda struttura del sistema sanitario regionale per volume di prestazioni erogate alla popolazione affetta da obesità grave. Invece, circa sessanta interventi sono stati eseguiti nei primi due mesi del 2025. “Tutti gli interventi chirurgici sono eseguiti in laparoscopia, che unite a un moderno ed efficace approccio nella gestione del periodo perioperatorio, permettono al paziente di beneficiare di una ripresa più rapida, di una breve degenza ospedaliera e di una minore sofferenza post-operatoria”, aggiunge il coordinatore.
È importante anche il team che segue il paziente: “Dopo un intervento di chirurgia bariatrica, il paziente deve intraprendere un lungo percorso di follow-up per assicurare il buon esito dell’intervento, mantenendo il peso e riducendo i possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche. Affrontiamo continue sfide, come l’obesità recidivante, e la Casa di Cura Candela è all’avanguardia grazie al team multidisciplinare (endocrinologi, nutrizionisti, endoscopisti e chirurghi) dedicato a questa problematica, tramite percorsi terapeutici appropriati”, prosegue Pisello. Tra le numerose collaborazioni interdisciplinari, una significativa è quella tra il gruppo bariatrico e i ginecologi specializzati in fertilità, “dato che è conosciuta la relazione tra obesità e infertilità nel giovane adulto. Molte donne giovani con problemi di fertilità sono affette da sindrome dell’ovaio policistico e presentano obesità. Le ricerche internazionali hanno dimostrato che una perdita di peso adeguata conferisce a queste giovani donne una maggiore possibilità di tornare fertili”, puntualizza.
Infine, è essenziale anche la collaborazione con il servizio di chirurgia plastica post-bariatrica: frequentemente, dopo una significativa perdita di peso a seguito di un intervento di chirurgia bariatrica (come sleeve gastrectomy, bypass gastrico, bendaggio gastrico), si presenta un ulteriore problema rappresentato dall’eccesso di pelle e dalle problematiche associate. Presso la Casa di Cura Candela, in linea con il Pdta regionale, è stato avviato il Servizio di Chirurgia plastica. “Questo servizio offre prestazioni ambulatoriali e di ricovero per valutare e correggere gli esiti dell’importante dimagrimento determinato dagli interventi di chirurgia bariatrica. La chirurgia plastica post-bariatrica ha come obiettivo la correzione delle deformità post-bariatriche attraverso tecniche chirurgiche sicure e innovative, pianificate per risolvere le limitazioni funzionali ed estetiche, restituendo al paziente il benessere psicologico”, conclude Pisello.
– fonte foto Aiop –
(ITALPRESS).

Fonte notizia

Related Post