Gruppo Cap, la utility green responsabile del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha ottenuto la certificazione Icmq per il sistema di gestione Bim, in conformità alla prassi Uni/PdR 74:2019, “posizionandosi tra le poche aziende italiane del settore idrico a ricevere questo prestigioso riconoscimento”. Questo è quanto comunica Cap tramite un nota ufficiale.
“Si tratta di un approccio innovativo nella progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche basato sulla creazione di ‘gemelli digitali’ delle infrastrutture, cioè modelli tridimensionali digitali che racchiudono tutte le informazioni relative alle opere stesse. Grazie a questi strumenti, è possibile aumentare la qualità delle infrastrutture, ottimizzare la gestione operativa, ridurre al minimo gli errori e pianificare interventi mirati, con effetti positivi sul territorio, per un servizio più efficiente e resiliente”, sottolinea l’azienda.
L’introduzione obbligatoria del Bim per gli appalti pubblici risale al 2019, ma a partire dal 2025, con un correttivo al Codice degli Appalti, tale obbligo sarà esteso anche alle opere pubbliche di valore superiore ai 2 milioni di euro.
In questo contesto, Gruppo Cap “si fa notare come precursore, avendo già avviato nel 2019 l’implementazione di processi digitali avanzati per gestire il ciclo di vita delle proprie opere, come dimostrato dal ‘Bim Digital Award’ vinto nel 2022 per il progetto del Sistema Nord Milano”.
L’implementazione del sistema di gestione Bim è anche “una parte essenziale della strategia delineata dal nuovo Piano di Sostenibilità di Gruppo Cap, che intende coniugare innovazione tecnologica e tutela ambientale. Attraverso questo approccio, l’azienda non solo rispetta i requisiti normativi, ma rafforza il proprio impegno verso la digitalizzazione e la gestione sostenibile delle infrastrutture”.