Più di ventimila incidenti di predazione sono stati registrati contro il bestiame e anche sugli animali domestici. I sindaci della provincia di Vicenza, ricevuti oggi al MASE, hanno riportato dati significativi riguardo al loro territorio: 193 predazioni nel 2024 su animali da allevamento e animali da compagnia (“quelle relative agli animali selvatici sono incalcolabili”): le predazioni non avvengono più solo in montagna, ma anche in collina, nelle vicinanze dei centri abitati. La richiesta da parte del territorio è quella di una risposta rapida affinché la popolazione percepisca il supporto concreto delle Istituzioni.
Il timore è quello di un abbandono da parte di numerosi allevatori e della “desertificazione” della zona. Le proposte sono state molteplici: “Con la Provincia come intermediario e il coinvolgimento del MASAF, raccoglieremo le indicazioni dei vari comuni per identificare le migliori soluzioni, tenendo conto sia delle esigenze della popolazione che della tutela delle specie. Questo rappresenta il primo passo”, ha affermato il Sottosegretario Barbaro durante l’incontro di oggi con i Sindaci del vicentino, alla presenza della Direzione generale per la tutela della biodiversità e del mare del MASE, insieme al Contrammiraglio Francesco Tomas.
“Con il declassamento del livello di protezione del lupo – approvato dalla Convenzione di Berna e attualmente in fase di revisione da parte delle Istituzioni comunitarie – l’Italia sarà pronta a sviluppare un piano efficace per la gestione di questa specie. La riunione odierna è stata cruciale per comprendere i problemi reali della popolazione e della biodiversità del territorio”, ha continuato Barbaro. L’Ispra ha già elaborato 3 approcci distinti e complementari, che rispettano sia le normative nazionali che quelle europee: categorizzazione dei comportamenti e delle possibili azioni per i lupi problematici, inclusa l’eventuale rimozione; definizione di soglie di dannosità significativamente superiori alla media, che potrebbero giustificare azioni più incisive, supportate da una chiara descrizione delle misure dirette e indirette da prendere in vari contesti; e stima del numero di lupi che possono essere rimossi senza compromettere il loro stato di conservazione.”