Dazi e Lollobrigida: "È un errore chiudere i mercati a un alleato strategico"

Dazi e Lollobrigida: “È un errore chiudere i mercati a un alleato strategico”

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“I risultati che stiamo ottenendo spero possano essere eguagliati o superati da chi verrà dopo di me – evidenzia Lollobrigida, – Oggi l’agricoltura italiana è tornata al primo posto come valore aggiunto in Europa, superando Francia e Germania dopo molti anni; siamo in un settore che si distingue tra i settori strategici e rappresenta un motore dell’economia del paese. Il reddito degli agricoltori cresce in termini assoluti più che in qualsiasi altra parte d’Europa, eccetto il Portogallo”.

Alcuni comparti, aggiunge il ministro, “stanno raggiungendo traguardi senza precedenti: oggi il vino tocca cifre mai viste e lo stesso vale per l’olio, dove siamo l’unico paese europeo in cui il valore aumenta invece di diminuire. La svolta verso il rafforzamento del settore primario non è ancora completata: è necessario portare avanti una transizione appropriata, che consenta ai giovani appassionati di dedicarsi a questa attività. Inoltre, il reddito degli agricoltori è ancora troppo basso per risultare attrattivo, ma ci sono esempi molto positivi che dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta”.

Lollobrigida menziona poi “Agricoltura è”, il forum che si svolgerà a Roma dal 24 al 26 marzo: “Sarà un’importante occasione di dialogo. Con il commissario europeo Kadis abbiamo avviato un nuovo approccio alla pesca, senza tagli previsti per il 2025: negli ultimi decenni, a causa della diminuzione delle possibilità di pescare, alcuni porti stavano affrontando il rischio di desertificazione. La pesca è connessa a molti fenomeni, come gli effetti sul turismo e sull’ambiente marino: a Kadis mostreremo ciò di cui l’Italia è capace in questo settore, per riavviare il dialogo e riportare l’attenzione della politica al posto delle burocrazie”.

Il ministro parla anche del rapporto con Hansen, nuovo commissario europeo all’Agricoltura, con il quale “abbiamo trovato molti punti in comune con le posizioni sostenute dall’Italia negli ultimi due anni e mezzo. Timmermans aveva posto l’agricoltura in contrasto con l’ambiente, mentre ora l’Europa è un luogo verso cui i cittadini possono guardare con maggiore fiducia, a patto che si dimostri all’altezza. La Cee metteva l’agricoltura al centro in termini di sicurezza alimentare, noi la riportiamo a Roma con un villaggio che per tre giorni vedrà tutte le figure istituzionali europee più importanti”.

Per Lollobrigida, l’Europa deve adottare un principio di “semplicità nella gestione di questioni rilevanti, su cui finora è stata quasi assente ed ha solo ingrossato la propria burocrazia, che per continuare a esistere è diventata autoreferenziale: ci si è trovati nel paradosso di vedere l’agricoltore in contrasto con la terra, ma con il governo Meloni questa follia è cambiata. Adesso l’Europa guarda al Green Deal con maggiore attenzione e un approccio pratico. L’Italia è in competizione con chi non rispetta i diritti dei lavoratori e dell’ambiente: in alcune aree dove le regole europee sono disattese, i prezzi sono inferiori rispetto ai nostri, e si rischia di compromettere l’ambiente produttivo. Per supportare i nostri imprenditori, dobbiamo assicurarli nelle loro attività. I costi di produzione in alcune nazioni sono così bassi che senza tariffe aggiuntive si rischia di danneggiare il mercato: i nostri agricoltori, per esempio, non riescono a competere con le produzioni cinesi”.

Riguardo ai dazi proposti da Trump, il ministro afferma: “a nostro avviso, le tariffe sui prodotti italiani potrebbero indebolire quello che lui intende ottenere. Ci aspettiamo che ci siano approfondimenti riguardo a questo, ma l’Italia sta cercando di far capire che la chiusura dei mercati nei confronti di un alleato strategico sarebbe un passo negativo: sono fiducioso che l’impatto dei dazi sarà meno severo di quanto venga rappresentato in modo allarmistico. Il problema principale non riguarda le tariffe, ma il fatto che l’Europa stigmatizza alcuni prodotti chiave del nostro sistema produttivo, mentre i nostri produttori devono essere messi in condizioni di operare nel migliore dei modi: le nostre produzioni hanno un costo più elevato perché imponiamo maggiori regole, mentre l’Europa agisce da sola e deve essere in grado di tutelare se stessa, specialmente quando tratta con altri”.

Infine, nel ringraziare per i complimenti ricevuti dalla rivista Politico, Lollobrigida ribadisce come “la vera differenza rispetto al passato è che io in Europa non perdo un incontro sull’agricoltura; difendo gli interessi del mio paese e rappresento la nazione più forte in questo settore. I nostri colleghi dei governi precedenti dimenticavano che l’Europa non può andare avanti senza l’Italia: in due anni e mezzo abbiamo cambiato l’idea dell’agricoltura che Timmermans aveva imposto e che stava danneggiando il settore. L’obiettivo per i prossimi sei mesi è garantire i fondi europei per l’agricoltura senza sovrapporli a altri investimenti; a livello nazionale è necessario rivedere alcune leggi e aumentare le sanzioni per chi imbroglia; infine voglio mettere in atto un sistema di risorse i cui risultati potranno essere visti non da noi, ma dai nostri figli tra 20-30 anni”.

IL VIDEO CON LE SUE PAROLE

-foto Italpress-

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