La Commissione europea ha dato il via libera all’uso di dostarlimab in associazione con la chemioterapia a base di carboplatino e paclitaxel per il trattamento di prima linea delle donne adulte affette da carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente, idonee per la terapia sistemica. Secondo una nota di GSK, questa approvazione amplia le indicazioni precedenti nell’Unione Europea, includendo anche le pazienti con tumori dotati di capacità di riparazione del mismatch (Mmrp) e microsatelliti stabili (Mss), che rappresentano circa il 75% delle donne con diagnosi di cancro dell’endometrio, per le quali le opzioni terapeutiche sono limitate.
“Per la prima volta – dichiara Hesham Abdullah, Vicepresidente Senior e Responsabile Globale dell’Oncologia, R&D di GSK – tutte le pazienti con cancro endometriale primario avanzato o ricorrente nell’UE hanno accesso a un trattamento di immuno-oncologia approvato, che ha dimostrato di offrire un beneficio di sopravvivenza globale sia statisticamente che clinicamente significativo. Siamo orgogliosi che dostarlimab continui a rivoluzionare le opzioni terapeutiche per queste pazienti”. L’approvazione della Commissione europea per l’estensione dell’uso della combinazione dostarlimab con la chemioterapia si basa sui risultati della prima fase dello studio Ruby di fase 3.
Il principale ricercatore dello studio, Mansoor Raza Mirza, oncologo del Copenhagen University Hospital, aggiunge: “I medici aspettano da tempo un’opzione di immuno-oncologia in grado di migliorare significativamente i risultati di sopravvivenza globale per le pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente Mmrp/Mss. L’estensione dell’approvazione rappresenta un passo avanti significativo che mantiene viva questa speranza per tutte le donne con tumori Mmr/Msi-H e Mmrp/Mss”.
La nota riferisce che la prima parte dello studio Ruby è l’unico trial clinico in questo contesto a dimostrare un beneficio clinicamente e statisticamente significativo in termini di sopravvivenza globale (OS) per l’intera popolazione di pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente, evidenziando una riduzione del 31% nel rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia. Al termine di 2,5 anni, il tasso di sopravvivenza era del 61% per le pazienti trattate con dostarlimab e chemioterapia (245 pazienti) rispetto al 49% delle pazienti sottoposte solo a chemioterapia (249 pazienti). Inoltre, la mediana della sopravvivenza globale è migliorata di 16,4 mesi con la combinazione rispetto alla sola chemioterapia (44,6 contro 28,2 mesi rispettivamente). La durata mediana del follow-up ha superato i 3 anni.
L’analisi di sicurezza e tollerabilità della prima parte dello studio Ruby ha evidenziato un profilo di sicurezza per dostarlimab in combinazione con carboplatino e paclitaxel compatibile con i profili di sicurezza noti per ciascun agente. Le reazioni avverse più comuni riscontrate nel gruppo trattato con la combinazione (≥ 10%) sono state rash, rash maculopapulare, ipotiroidismo, piressia, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi e secchezza cutanea.
I dati sulla sopravvivenza globale sono stati presentati durante il meeting annuale della Society of Gynecologic Oncology sul cancro femminile il 16 marzo 2024 e pubblicati sugli ‘Annals of Oncology’ il 9 giugno dello stesso anno. Negli Stati Uniti, l’indicazione è stata estesa a tutte le donne adulte con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente lo scorso agosto.