“I pazienti affetti da tumore al pancreas necessitano sicuramente di terapie antitumorali attive, ma a un certo punto noi oncologi decidiamo di optare per le cosiddette cure palliative (terapie di supporto per alleviare i sintomi, oltre a supporto psicologico e nutrizionale) perché la malattia può provocare diversi sintomi che incidono notevolmente sulla qualità della vita. Possono, quindi, manifestarsi o aggravarsi il dolore, la depressione, la disperazione e le difficoltà alimentari. Tuttavia, passare da trattamenti oncologici, che possono essere tossici, a ‘soltanto’ terapie di supporto non significa che per il paziente non ci sia più nulla da fare. Anzi. È fondamentale non pensarlo, su questo bisogna essere molto chiari”. Così Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), ha commentato all’Adnkronos Salute l’intervista di Eleonora Giorgi a ‘Verissimo’, nella quale l’attrice e regista di 71 anni ha parlato della sua lunga battaglia contro il tumore al pancreas, che dura dal novembre 2023. “È un momento molto difficile. Mi trovo a un bivio. L’ultima TAC ha mostrato un significativo progresso della malattia. Devo considerare percorsi palliativi, anche se molto invasivi”, ha dichiarato a Silvia Toffanin.
“Il messaggio che voglio trasmettere – precisa Di Maio, Direttore dell’Oncologia Medica Universitaria dell’ospedale Molinette, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – è che comunicare ai pazienti, ai familiari e ai caregiver la transizione dai trattamenti anticancro alla best supportive care, alle sole cure palliative, incluse le terapie antalgiche per alleviare il dolore, è certamente complesso e porta con sé forti implicazioni emotive, ma non rappresenta assolutamente un abbandono del paziente; al contrario, ci concentriamo ancora di più, in modo concreto e pratico, sui bisogni di chi seguiamo”.
Senz’altro, “si tratta di un periodo complesso per il paziente e la sua famiglia, però è fondamentale proporre qualcosa di utile piuttosto che un’altra terapia tossica, qualora si ritenga che il rapporto tra benefici e rischi sia sfavorevole”, sottolinea l’oncologo, ricordando come “purtroppo il tumore al pancreas” sia “una delle patologie che ha registrato meno progressi in oncologia negli ultimi anni, a differenza di altri tumori, anche metastatizzati, per i quali si sono osservati miglioramenti anche nella qualità della vita”. Il cancro del pancreas, “risulta più difficile da trattare, più resistente alla chemioterapia e risponde in modo meno favorevole ai trattamenti”, conclude. (di Francesca Filippi)