“Siamo lieti di annunciare la nostra partecipazione all’incontro interministeriale di Roma il 21 gennaio, che darà il via ai ‘South 2 Corridor’. Da tempo sottolineiamo l’importanza di rafforzare i legami tra Italia e Germania in ambito di pianificazione economica e industriale. Entrambi rappresentiamo i motori manifatturieri dell’Europa, e i settori che ci uniscono sono cruciali per l’industria europea, affrontando sfide comuni come quelle nel campo dell’energia e dell’automotive. In questa cornice, le nostre esigenze sono allineate, rendendo necessaria una politica industriale condivisa”. Questo è quanto dichiarato da Jörg Buck, CEO della camera di commercio italo-tedesca, Ahk Italien, commentando l’iniziativa del ministro Pichetto Fratin di promuovere un’alleanza Italia-Germania per contenere i prezzi dell’energia e del gas.
“Dopo il Piano d’azione firmato dai due governi nel 2022, la proposta del ministro è interessante perché dà concretezza a questo progetto energetico. È fondamentale ricordare che una maggiore coordinazione tra Italia e Germania porterà anche a un’Europa più forte: in questo periodo cruciale per l’industria europea e la sua competitività, i nostri due Paesi possono giocare un ruolo fondamentale nell’indirizzare il futuro”, spiega Buck.
Inoltre, Buck rassicura riguardo alla situazione delle aziende di fronte al rincaro dei prezzi del gas. “I costi energetici hanno impattato fortemente le nostre aziende nel 2022, ma le diversificazioni nelle forniture degli ultimi anni hanno avuto effetti positivi. Prima dell’invasione dell’Ucraina, eravamo i due Paesi più vulnerabili al ricatto del gas russo; oggi la situazione è cambiata. Sebbene attualmente il prezzo dell’energia rimanga una questione rilevante, le aziende si preoccupano soprattutto del possibile calo della domanda a causa dell’inflazione e della diminuzione del potere d’acquisto, oltre alle scelte politiche ed economiche che i governi dovranno affrontare”, sottolinea.
Tuttavia, Buck vede uno scenario positivo per i prossimi mesi. “Entro il 2025, circa il 70% delle aziende tedesche che operano in Italia si aspetta una ripresa netta, probabilmente più evidente nel secondo semestre”, conclude.
(di Fabio Paluccio)